Ancora in alto mare…

Sapeva il fatto suo Beckett quando concluse la sua opera senza far arrivare mai Godot.

IN  EFFETTI SIAMO ANCORA IN ATTESA DELLA PRESENTAZIONE DELLE RICADUTE DEL PIANO INDUSTRIALE A MEDIO TERMINE SUI COLLEGHI.

L’INCONTRO DOVEVA TENERSI IL 14 APRILE, MA PER PROBLEMATICHE NON TROPPO CHIARE E’ SLITTATO AD UNA DATA ANCORA VAGA, NON PRIMA DELL’INIZIO DI MAGGIO.

Se davvero sarà previsto anche un Fondo esuberi, comincia ad essere eccessivo lo slittamento dell’apertura della procedura.

SAPPIAMO BENE CHE IL GRUPPO CARIPARMA APPROFITTA ANNUALMENTE DELLA TRATTATIVA SUL PREMIO AZIENDALE (VAP) PER INFILARCI DENTRO QUALCHE NOVITA’ NEGATIVA PER I COLLEGHI.

Della serie: se volete quei quattro soldi del VAP, dovete mollare qualcosa.

INOLTRE RIDUCE AL MASSIMO I TEMPI DELLA TRATTATIVA, COSTRINGENDOCI A FAR SLITTARE DI MESE IN MESE L’EROGAZIONE DEL PREMIO, SEMPRE PER INFILARE NELLA NOTTATA FINALE QUALCHE SGRADITO BOCCONE.

QUEST’ANNO TOCCHERA’ APPUNTO AL FONDO, CHE, SE CI SARA’, SICURAMENTE PREVEDERA’ UNA QUOTA MODESTA  DI ASSUNZIONI A FRONTE DELLE USCITE TOTALI.

Siccome non sono praticamente previste chiusure di filiali, il carico finirà come solito sulle spalle dei lavoratori superstiti, compensando i tagli con l’ennesimo ridimensionamento dell’organico della rete, e soprattutto delle filiali x te.

CONTRO QUALUNQUE RIDUZIONE DELL’ORGANICO, GIA’ BEN AL DISOTTO DEL MINIMO INDISPENSABILE, CI AUGURIAMO CHE CI SIA UNA MOBILITAZIONE GENERALE

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E’ Arrivato Godot…

…ma non si capisce bene chi sia…

Come avete potuto vedere, alle ore 13 e 15 del 9 marzo vi sono arrivate le linee principali del piano strategico 2016/19 di CASA,  allegate ad un  “60 secondi” intitolato, scusate se è poco, ”AMBITION STRATEGIQUE 2020”.

Vi raccomandiamo un’attenta lettura, perché il testo, coloratissimo e ricco di immagini, non è di facilissima comprensione: in effetti sembra sottolineare  obbiettivi abbastanza scontati (chi non rivolge la propria attenzione verso il cliente, o meglio quale gruppo bancario avrebbe il coraggio di dire il contrario?).

Comunque da quanto è stato possibile ricavare anche dagli incontri vi diamo una rapida e sintetica informativa:

SARANNO POCHISSIME LE FILIALI CHIUSE O ACCORPATE NEI PROSSIMI TRE ANNI: 40 IN TUTTO IL GRUPPO E QUINDI POCHE UNITA’ IN CARISPEZIA.

CI SARA’ UNA DECISA ACCELERAZIONE VERSO LA TRASFORMAZIONE DI SEMPRE PIU’ FILIALI IN AGENZIE X TE, ANCHE QUELLE PICCOLE, CON ALCUNE NOVITA’, NON TROPPO SPECIFICATE, CHE ANDRANNO NEL SENSO DI UNA SEMPRE MAGGIORE AUTOMAZIONE (RIDUZIONE DELL’ OPERATIVITA’ DI BACK OFFICE ECC.).

CI SARANNO GRANDI INVESTIMENTI IN ULTERIORE INFORMATIZZAZIONE IN TUTTI I CANALI DI COLLEGAMENTO CON LA CLIENTELA (MULTICANALITA’).

E’ PREVISTA LA CREAZIONE DI UNA RETE DI GESTORI FUORI SEDE, UNA SORTA DI PROMOTORI FINANZIARI, PERO’ DIPENDENTI A PIENO TITOLO DELLA BANCA, IN PARTE DA VALORIZZARE TRA GLI INTERNI CHE LO CHIEDANO, IN PARTE ASSUMENDOLI DALL’ESTERNO.

SI PARLA DI RICAMBIO GENERAZIONALE E DI TAGLIO DEL COST/INCOME. QUESTO SEMBRA APRIRE LA STRADA A FORME DI INCENTIVAZIONI ALL’ESODO.

SE SI TRATTERA’ DI UN FONDO DI SOLIDARIETA’, COME PROBABILE, E QUALI SARANNO I NUMERI DI QUESTO FONDO, ANCORA NON SI SA. IN PRATICA NON SAPPIAMO CHI RIGUARDERA’ CONCRETAMENTE QUESTO POSSIBILE FONDO.

Appena avremo informazioni più precise,  ve le faremo pervenire con la massima tempestività.

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ASPETTANDO GODOT

Come nella famosa opera di Beckett, stiamo un po’ tutti aspettando, non il misterioso sig. Godot, ma l’altrettanto sfuggente piano industriale del Gruppo Credit Agricole e, a cascata, quello delle altre banche del gruppo, compresa Carispezia.

Il piano del Credit Agricole è andato via via slittando nel tempo, ora pare che sarà reso pubblico entro la prima decade di marzo, e quindi solo dopo (quanto dopo?) toccherà alle singole banche.
Quello che sappiamo è che uno degli elementi base sarà il taglio del costo del lavoro, e questo basta a far correre diversi brividi nella schiena dei colleghi, ovvio primo oggetto coinvolto in questo taglio.

Intanto si insiste nel mantra della “multicanalità”, con questo dando per scontato che se i clienti usano canali diversi da quello dello sportello, un sacco di dipendenti diventino superflui.
Purtroppo, come sa benissimo chi lavora nelle agenzie x te, ma anche chi manovra atm evoluti, in molti casi la ”multicanalità”, produce un carico di lavoro maggiore per chi è chiamata a gestirla ed a controllarla.
Il pensionato che si rivolge ogni volta all’addetto all’accoglienza, e si fa aiutare per i suoi prelevamenti, secondo la statistica fa operazioni solo con il bancomat, ma la realtà è che la sua operazione impegna più di prima e per più tempo il lavoratore coinvolto.
I clienti che versano negli ATM evoluti, teoricamente saltano completamente lo sportello, ma chi è chiamato a controllare ed a quadrare i versamenti alla fine della giornata, sia in contanti che per assegni, svolge un lavoro più gravoso e pericoloso , in quanto più abbreviato e ripetitivo, di quando gli stessi clienti si rivolgevano al cassiere.
COME IL FAMOSO GIOCATORE DI SCACCHI MECCANICO SETTECENTESCO , CHE CELAVA NEL SUO INTERNO UN NANO, COSI’ IL MECCANISMO AUTOMATICO DEGLI ATM EVOLUTI RICHIEDE PER FUNZIONARE L’OPERA ATTENTA DI LAVORATORI IN CARNE ED OSSA.
E così si moltiplicano le ore di straordinario, sia quelle regolarmente retribuite od inserite in banca ore, sia (forse) anche quelle che fino al maggio scorso non venivano neppure considerate, per non parlare degli orari dei quadri, che ormai nulla hanno più a che vedere con quelli contrattuali.

SE IL FUTURO PIANO INDUSTRIALE VOLESSE RISPARMIARE SUL PERSONALE , FACENDO FINTA CHE DAVVERO L’OPERATIVITA’ SVOLTA DIRETTAMENTE DALLA CLIENTELA STIA SGRAVANDO I CARICHI DI LAVORO DEGLI ADDETTI ALLO SPORTELLO, QUESTO AVREBBE COME OVVIO RISULTATO FINALE UN ULTERIORE APPESANTIMENTO DEL LAVORO “VERO” A CARICO DEI LAVORATORI.


SE QUESTO EMERGERA’ DALLE PROPOSTE DELLE AZIENDE DEL GRUPPO, COME SEMBREREBBE DI CAPIRE DA ALCUNI SEGNALI IN QUESTO SENSO, IL SINDACATO, CI AUGURIAMO TUTTO IL SINDACATO, AVRA’ IL COMPITO, NON FACILE, MA INELUDIBILE, DI DIFENDERE LE CONDIZIONI DI VITA E DI LAVORO DI CHI SI TROVERA’ IN PRIMA LINEA NEI PROSSIMI ANNI.

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MA DAVVERO SIAMO TROPPI?

Nell’incontro del 18 Gennaio, centrato soprattutto sulla inaccettabile carenza degli organici, il Gruppo ha presentato una posizione che, oltre ad essere ben lontana dalla realtà che viviamo tutti i giorni, è insostenibile persino dal loro punto di vista.

Infatti con un complicato calcolo su parametri non condivisi con le OO.SS. se non per titoli, hanno deciso che gli ORGANICI ATTUALI, calcolati filiale per filiale, SONO UN PO’ AL DI SOPRA DELLE NECESSITA’…

Già così l’impressione è che i dirigenti del gruppo non tengano minimamente conto delle numerose richieste di adeguamento degli organici emerse dalle semestrali, compresa quella di Carispezia, e che non leggano nemmeno i tabulati degli straordinari che pure producono loro stessi e CHE QUANTIFICANO IN 220 MILA LE ORE DI STRAORDINARIO ANNUALI, (equivalenti a quasi 150 lavoratori) ed includendo nella cifra solo quelle effettivamente riconosciute ed ovviamente escludendo quelle relative ai quadri…

MA LE EMERGENZE DI CUI NON HANNO MINIMAMENTE TENUTO CONTO, E CHE VANIFICANO LE LORO STESSE CIFRE, COME ANCHE LA DELEGAZIONE DI UNITA’ SINDACALE HA FATTO NOTARE, SONO ALMENO TRE:

  • LE LUNGHE ASSENZE. SECONDO I DATI DEL BILANCIO SOCIALE LE MATERNITA’ DA SOLE SFIORANO LE 600 UNITA’, A CUI VANNO AGGIUNTE ALTRE LUNGHE ASSENZE DI DIVERSO GENERE.
    POICHE’ LE LUNGHE ASSENZE NON VENGONO QUASI MAI SOSTITUITE, LE FILIALI INTERESSATE SCENDONO SISTEMATICAMENTE, E PER LUNGHI PERIODI, SOTTO L’ORGANICO PREVISTO DALL’AZIENDA STESSA. Quindi in centinaia di filiali gli organici di fatto sono inferiori persino a quelli risicati previsti dall’Azienda
  • LE AGENZIE CON CLIENTELA STAGIONALE. SOPRATTUTTO IN ZONE TURISTICHE: LE MEDIE VENGONO FATTE SULL’ARCO DELL’INTERO ANNO SENZA TENERE CONTO CHE ALCUNE FILIALI HANNO PICCHI DI LAVORO ALTISSIME SOLO PER ALCUNI MESI, CHE OVVIAMENTE SCOMPAIONO DALLA STATISTICA SE SI SPALMA IL LAVORO SULL’INTERO ANNO.
    UNA VOLTA NEI MESI DI PICCO ARRIVAVANO I RAFFORZAMENTI, OGGI QUESTE FILIALI SEMPLICEMENTE SONO SUPER OBERATE DAL LAVORO PER MOLTI MESI.
  • I PART TIME. SE LE FILIALI SONO ADDIRITTURA SOPRA GLI ORGANICI, PERCHÉ’ SI RIFIUTA LA CONCESSIONE DEL PART TIME A MOLTISSIMI LAVORATORI, OVVERO SE NE RIDUCONO I TERMINI A CHI L’OTTIENE?

MA NON E’ FINITA COSI’, PERCHÉ’ IL GRUPPO CI HA PREANNUNCIATO UN PIANO INDUSTRIALE 2016/2019 CHE DOVREBBE PREVEDERE UN DECISO TAGLIO AL COSTO DEL LAVORO.

INDOVINATE UN PO’ CHI PAGHERA’ IL CONTO DI QUESTO TAGLIO ????

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UN SONDAGGIO CHE LASCIA MOLTI DUBBI…

Nell’estate scorsa una società di MARKETING, su mandato del Gruppo Cariparma, ha diffuso sui computer di tutti i colleghi un sondaggio sul clima esistente in azienda.

I risultati di questo sondaggio sono stati presentati alle OO.SS. e pubblicati sull’ultimo numero di Agorà, ma francamente ci hanno lasciato molti dubbi e perplessità, tanta è la distanza tra l’indice di soddisfazione emerso dal sondaggio (il 70% dei colleghi che hanno risposto sono sostanzialmente SODDISFATTI!!!!) e quanto noi percepiamo ogni giorno girando per la banca.

Tre semplici osservazioni, già anticipate dalla delegazione di UNITA’ SINDACALE nell’incontro di presentazione:

  1. Ha risposto il 70% dei colleghi ed è risultato soddisfatto il 70% di quanti hanno risposto.
     E’ semplice calcolare che il 70% di risposte favorevoli  sul 70% di colleghi rispondenti, corrisponde concretamente al 49% effettivo di risposte favorevoli: quindi neppure in base ai dati fornititi dall’Azienda si è arrivati ad una maggioranza di dipendenti che si siano dichiarati Soddisfatti.
  2. Le indagini fatte su un azienda da una società pagata in tutto od in parte dall’azienda stessa, sono da prendere con moltissima cautela.
    In tutt’altro e assai più serio campo le agenzie di Rating, profumatamente pagate dai loro stessi  esaminati, diedero un grado di rating altissimo alla Lehman Brothers il giorno prima del suo rovinoso fallimento. E’ veramente difficile che una società di marketing dia a chi la paga profumatamente un risultato sgradito, e ci sono infiniti modi per addolcire un risultato non troppo  soddisfacente.
  3. I colleghi che hanno risposto lo hanno dovuto fare sui computer dell’Azienda, dal proprio indirizzo elettronico aziendale. Facile dedurre che molti colleghi, prudentemente, abbiano dato al sondaggio le risposte che pensavano più gradite all’Azienda. In piena era elettronica nemmeno le e-mail mandate dal proprio computer personale sfuggono al Grande Fratello…fiuriamoci le risposte su argomenti così delicati date ad un test proposto dall’azienda sui propri mezzi di comunicazione!!!

Con l’aria che tira, IL RANCIO E’ SEMPRE OTTIMO ED ABBONDANTE!

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Polizza Sanitaria Unisalute

 

Dal 1° Gennaio 2016 è attiva la Nuova Polizza Sanitaria Unisalute per i Dipendenti e Famigliari del Gruppo Cariparma.

La Polizza è gratuita per i dipendenti e per i Famigliari a carico.  Tutte le coperture possono essere estese ai Famigliari non fiscalmente a carico con il pagamento di un premio.

ATTENZIONE: ENTRO IL 5 FEBBRAIO DEVE ESSERE RICHIESTA  L’ ADESIONE ALLA POLIZZA PER I FAMIGLIARI COMPILANDO IL MODULO ON – LINE RAGGIUNGIBILE AL LINK CONTENUTO NEL MESSAGGIO CHE AVETE RICEVUTO SULLA VOSTRA CASELLA DI POSTA IN BANCA.

Clicca QUI  per consultare la GUIDA ALL’ ISCRIZIONE ON – LINE

La documentazione relativa alla Polizza Sanitaria è reperibile nella sezione Polizza Sanitaria di questo sito.

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Polizza Cassieri e Rischi Professionali

Portiamo a Vostra conoscenza la notizia che sarà da ora possibile procedere alla sottoscrizione/rinnovo delle polizze cassieri e rischi professionali AMINTA BROKER per l’anno 2016 alle stesse condizioni del 2015.

Le condizioni dell’ accordo stipulato tra la Compagnia AMINTA BROKER e UNISIN FALCRI di Intesa San Paolo sono

ESTESE ANCHE A TUTTI I COLLEGHI DI CARISPEZIA.

Per informazioni sulle condizioni e per aderire alle Polizze vai alla sezione di qesto sito:

POLIZZE CASSA E R.C.

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AGENZIA FAI DA TE: UN PASTICCIO RISCHIOSO PER I COLLEGHI

Da come stanno procedendo le cose nelle agenzie “fai da te”, l’impressione che se ne ha è che chi le ha ideate e realizzate non abbia appieno valutato le ricadute sui lavoratori, sui clienti ed anche sulle stesse banche.

Il concetto di base era che le macchine erano pienamente in grado di sostituire l’ intervento diretto dei colleghi, che rimaneva solo per assistere la clientela in difficoltà, essenzialmente e soprattutto nei primi tempi.

La realtà si è dimostrata del tutto diversa, ed ormai che sono passati due anni dall’apertura delle prime, prossimo dire che una serie di preoccupazioni che il nostro sindacato aveva espresso sin dalla prima presentazione del progetto, si sono dimostrate persino la di sotto della realtà.

Senza voler rifiutare per principio un modello che pure poco sembra adattarsi ad un Paese come l’Italia che ha il primato europeo di utilizzo del contante, certamente non si è tenuto conto di molte oggettive difficoltà che pure erano abbastanza prevedibili e che elenchiamo per come si sono presentate:

La scelta delle agenzie da trasformare: apparentemente nessuno si è preoccupato di verificare se la tipologia delle agenzie da trasformare tenesse conto delle specifiche situazioni.

Così si sono trasformate agenzie che si sapeva avere altissimi afflussi di clientela di età avanzata, fascia di clientela che in maggioranza mal si adatta ad operare autonomamente, e che finisce per utilizzare i colleghi dell’accoglienza esattamente come prima utilizzava i cassieri, oppure si è orientata su filiali vicine. Questo ha prodotto un pesante impegno non solo per i colleghi dell’accoglienza, ma anche per gestori e direttori, che hanno dovuto in larga misura abbandonare la loro normale attività per smaltire le file che si sono venute a creare.

Il lavoro post orario di sportello è letteralmente esploso: si tratta infatti di quadrare e gestire gli sportelli ATM, anche in considerazione dei bassissimi massimali di agenzia e di ATM previsti. C’è poi il sistematico controllo ex post delle operazioni effettuate negli  ATM evoluti, per verificarne regolarità e rispetto della normativa vigente. Anche questo è un compito che ha finito per coinvolgere tutto il personale dell’agenzia, compresi gestori e direttori, che dall’introduzione dell’automazione spinta non avevano avuto peraltro alcun vantaggio in termini di minor lavoro.

Le agenzie DINN si sono dimostrate difficilmente gestibili ed estremamente onerose, in termini psicologici ed anche fisici, per il personale coinvolto.
Non sappiamo quale cervellone abbia ideato il modello, ma non se ne riesce a capire il vantaggio per la clientela e per la stessa banca, mentre sono evidenti i limiti, anche in materia di sicurezza e di salute, per i colleghi che non hanno più un posto di lavoro decente. Gli schermi dei portatili sono estremamente ridotti, di difficile lettura per chi non ha un ottima vista, la tastiera non ha neppure il tastierino numerico, che manca anche nelle tastiere suppletive, che nessuno usa perché sono peggio di quelle del portatile.

Il continuo vagare per l’agenzia dei gestori privi di un loro ufficio, sia per trovare un salottino libero, e quindi con relativo codazzo di clienti, che per recuperare le stampe da consegnare ai clienti, danno più l’impressione del caos di un mercatino all’aperto invece che dell’ordine e della serenità che ci si aspetta in una filiale di una banca.

Le riduzioni di organico che erano il vero obbiettivo dell’intera operazione, si sono dimostrate o nulle, nelle piccole agenzie e dove si sono vampirizzati altri sportelli (vedi Ospedale, Eliporto e Fosdinovo), oppure assolutamente insostenibili (soprattutto all’ Agenzia S, dove si sta tentando di gestire due filiali con il personale di una).

 

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VERSO UN ASSICURAZIONE SANITARIA UNICA

Nell’incontro del 28 settembre è emersa la volontà comune del sindacato e del Gruppo di andare in direzione di un’unica assicurazione per l’intero gruppo.

Con questo scopo è stata bandita un’asta, a cui sono state invitate sei assicurazioni con presenza internazionale, per individuare quella in grado di offrire le migliori prestazioni, a parità di un premio annuo pari a 700 euro per dipendente

Unità sindacale non aveva particolari preclusioni ad arrivare a questa soluzione, in quanto l’assicurazione finora vigente in Cariparma garantisce ai colleghi ed ai loro familiari a carico una copertura complessivamente migliore di quella garantita ai lavoratori di Carispezia ed ai loro familiari.

Ricordiamo solo la copertura molto più consistente per le cure odontoiatriche , il contributo per gli occhiali, il rimborso di una parte del ticket, un’indennità prevista in caso di invalidità permanente totale, analisi e altre coperture di spese in caso di parto, un più completo check up annuale per tutti gli assicurati.

Per contro alcuni tetti sono più bassi e c’è un contributo di 430 euro lordi (sono detraibili e quindi sono circa 250 effettivi) per ogni familiare NON A CARICO.

Alleghiamo comunque il confronto tra le assicurazioni  fatto dalla UILCA e già inviato a suo tempo.
Rimane comunque una clausola di salvaguardia, che consentirebbe ai dipendenti Carispezia di mantenere  anche per il prossimo anno la loro attuale assicurazione, qualora, nelle more delle trattative dell’asta, la nuova copertura assicurativa fosse peggiore di quella attualmente vigente in Cariparma.

Leggi QUI il Confronto tra le Assicurazioni fatto dalla UILCA

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