Chiusura B.O.C. e straordinari: SERVE RISPETTO PER I LAVORATORI

 

           “Sei a bordo?” ci si rivolgeva con un tono vagamente intimidatorio ai colleghi non troppo entusiasti di certe iniziative aziendali.

            Ma “essere a bordo” nella tradizione della marineria, così ben nota nelle nostre zone, ed un po’ meno, sembra, oltre la Cisa, significa prima di tutto e soprattutto, il totale e reciproco rispetto, tra il comandante e l’ultimo dei marinai, visto che tutti a bordo condividono rischi e responsabilità.

            Rispetto verso i lavoratori che sembra mancare nella nostra Azienda, dove spesso siamo considerati degli scansafatiche nelle e-mail dei responsabili commerciali con termini molte volte irriproducibili in un comunicato, se non si vuole finire in un tribunale, o pacchi postali, da spedire il venerdì per il lunedì, con motivazioni sconosciute ed un semplice francobollo, da un posto di lavoro all’altro, con effetti soggettivamente, e qualche volta oggettivamente, vissuti come punitivi.

            Ma a vedere quello che accade ai colleghi del BOC, o in materia di straordinario, forse le navi a cui si fa riferimento sono le galere veneziane, dove una parte dell’equipaggio scontava pene detentive in uno stato di semilibertà.

CARISPEZIA: UNICA BANCA DEL GRUPPO CARIPARMA  A RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI NEL 2012

Alla luce di ciò appare ingrata e beffarda la recente moda di descrivere in ogni occasione di incontro  i colleghi come passatisti che vivono di rendita, incapaci di percepire il “cambiamento”.

Proprio in questi ultimi anni i lavoratori della Carispezia hanno invece dimostrato una straordinaria abilità di conseguire ottimi risultati mantenendo eccellenti rapporti con la clientela nonostante continui (e spesso mal gestiti) cambi di proprietà, organizzativi e procedurali.

“ASFALTATURA” DEL BOC DI CARISPEZIA

Nell’incontro di Venerdì 15 marzo, l’Azienda non ci ha dato alcuna nuova garanzia nei confronti di colleghi, che pure molto hanno dato a questa Azienda. Dopo colloqui quasi solo formali, con un ventaglio di offerte praticamente simbolico, ormai da varie settimane i colleghi interessati attendono il verdetto finale, che comporterà per tutti loro un cambio totale di lavoro, ed in qualche caso di vita.

            In tutti questi anni non ci eravamo mai trovati di fronte a chiusure così drammatiche, perché sempre l’Azienda, ed il Gruppo di cui faceva al momento parte, considerando attitudini e capacità individuali, lasciava comunque qualche via  di uscita, almeno per i casi più complessi.

            Rimane sempre più forte IL SAPORE DI AMARO PER UNA OPERAZIONE CHE, A FRONTE DI POCHI E POCO PROBABILI RISPARMI, COMPORTERÀ’ CERTAMENTE NON UN “EFFICENTAMENTO” DEL BOC, MA IL SUO ESATTO CONTRARIO.

STRAORDINARIO: RIDOTTO SI’, MA SOLO QUELLO REGOLARMENTE RETRIBUITO

La stessa mancanza di rispetto la viviamo ogni giorno nelle filiali e negli uffici dell’azienda, sulla vicenda degli straordinari.

            Dai dati forniti dall’Azienda, dopo l’ingresso della nuova normativa, le prestazioni aggiuntive risultano ENORMEMENTE DIMINUITE, ma dalle segnalazioni che continuiamo a ricevere sappiamo per certo che moltissime ore di straordinario non autorizzato continuano ad essere svolte.

            Sulle mancate autorizzazioni continua il rimpallo di responsabilità tra Direzione e direttori di agenzia, ma quello che è certo, è che LA SITUAZIONE E’ VERAMENTE AI LIMITI DELL’ ILLEGALITA’, quando non li supera in modo pesante.

            Non siamo disposti a tollerare oltre una simile situazione, favorita anche da una normativa tutta a sfavore dei lavoratori che pure qualche sindacato ha sottoscritto senza esitazioni.

            Facciamo un esempio concreto: un cassiere ha rilevato dalla sua situazione in HR Access  : che in una certa giornata, è entrato regolarmente al mattino, uscito regolarmente per la pausa pranzo, rientrato alle 14 e 41, e quindi con un minuto di ritardo dalla stessa pausa, uscito alle 17.22 alla sera, e quindi 27 minuti oltre l’orario, per aver dovuto caricare il bancomat a sportelli chiusi. In definitiva il collega risulta aver lavorato quel giorno un totale di 7 ore e 56 minuti, ossia 26 MINUTI IN PIU’ DELL’ORARIO CONTRATTUALE EPPURE ALLA FINE RISULTA ESSERE STATO PENALIZZATO CON UNA DECURTAZIONE DI 5 MINUTI DALLA  SUA BANCA ORE.

            CI TROVIAMO DI FRONTE A QUALCOSA DI MOLTO VICINO AD UNA SOTTRAZIONE INDEBITA, CHE MOLTIPLICATA PER CENTINAIA DI CASI ANALOGHI OGNI MESE SIGNIFICA MIGLIAIA DI ORE DI LAVORO REGOLARMENTE SVOLTE E CHE LA BANCA OGNI ANNO NON RETRIBUISCE, SENZA NEPPURE INFRANGERE GLI ACCORDI SINDACALI E LA NORMATIVA INTERNA.

            Stiamo facendo le necessarie verifiche, anche con l’Azienda, se questo sia consentito dalla vigente legislazione, e se non troveremo in tempi ragionevoli una soluzione adeguata, ci rivolgeremo a chi di competenza per salvaguardare i diritti dei colleghi.


E GLI ALTRI SINDACATI?

QUANDO NON SONO IMPEGNATI A FIRMARE PESSIMI ACCORDI, COME LE STELLE STANNO A GUARDARE…

La Spezia, 17 marzo 2013
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