LA DESERTIFICAZIONE DELLE FILIALI

E’ ormai apertamente dichiarata la strategia del Gruppo Cariparma, celata finora a malapena dietro il roboante slogan “AMBIZIONE 2020”.

Cariparma ritiene superata la struttura territoriale delle filiali e punta invece a costituire degli “HUB”, strutture costituite da poli affari, gestori fuori sede, centri imprese, filiali virtuali telefoniche, dove il cliente normalmente non va fisicamente, e che si occupano di gestire la clientela “interessante” delle varie zone.

Il cliente non avrà più riferimenti sempre presenti nelle filiali, che in molti casi vengono chiuse, ma figure geograficamente lontane e difficilmente raggiungibili.

In questo senso vanno le Agenzie fai da te, che vedono sparire progressivamente prima i cassieri e poi gli addetti all’accoglienza, fino a giungere alle cosiddette “FILIALI COMMERCIALI”, prive di qualunque forma di cassa, anche tecnica e la trasformazione di molte filiali in semplici recapiti, dove a sparire sono i direttori e/o responsabili, i poli affari che portano via dalle filiali e raggruppano POCHI gestori affari in ampie aree, i gestori fuori sede che tagliano drasticamente la presenza in filiale di gestori famiglia e premium, in favore di operatori che vanno direttamente a domicilio del cliente, la banca telefonica e la filiale virtuale che raggiungono telefonicamente il cliente a casa.

Queste operazioni, oltre a creare un notevole disagio alla clientela, abituata soprattutto in banche come le nostre molto legate al territorio a trovare fisicamente i propri referenti nella filiale più vicina a loro, hanno in realtà il principale scopo di tagliare drasticamente il personale, e quindi i relativi costi, sfruttando al massimo l’operatività di ciascun collega.

QUESTO STA CREANDO CARICHI ENORMI DI LAVORO E STRESS PESANTISSIMI SUI MOLTISSIMI COLLEGHI COINVOLTI: STANNO SALTANDO I CARICHI MASSIMI DI PORTAFOGLIO E MOLTI LAVORATORI, CHE PRIMA AVEVANO UNA SEDE FISSA, OGGI DEVONO LETTERALMENTE INSEGUIRE SU TERRITORI ANCHE MOLTO AMPI I PROPRI CLIENTI.

SE COME SINDACATO PER QUANTO RIGUARDA ALLA CLIENTELA POSSIAMO SOLO PREOCCUPARCI DI PERDERNE IN QUANTITA’ TALI DA COMPROMETTERE MOLTI POSTI DI LAVORO INVECE, PER QUANTO RIGUARDA I COLLEGHI SOTTOPOSTI A CARICHI DI LAVORO INSOSTENIBILI, CON IMMEDIATE CONSEGUENZE ANCHE SUGLI ORARI DI LAVORO REALI, CHE ORMAI NON RISPETTANO SISTEMATICAMENTE I LIMITI CONTRATTUALI, NOI DICIAMO CHE DEVONO ESSERE FISSATI RIGIDAMENTE TETTI NON SUPERABILI DI PORTAFOGLI, DI AREA E DI CARICHI DI LAVORO PER CIASCUN COLLEGA.

Non è tanto l’organizzazione del lavoro, che pure non ci piace, che contestiamo, ma il taglio drastico degli addetti alle varie funzioni. SU QUESTO ABBIAMO MOLTISSIMO DA DIRE: CHIEDEREMO ALL’AZIENDA DI FISSARE LIMITI INSUPERABILI NON SOLO SUI TETTI DEI PORTAFOGLI MA ANCHE SUL NUMERO DI CLIENTI DA GESTIRE PER CHI COME GLI ADDETTI ALL’ACCOGLIENZA ED I DIRETTORI NON HA PORTAFOGLI PERSONALI.

QUESTO PROPORREMO ALLE ALTRE ORGANIZZAZIONI SINDACALI E, SE POSSIBILE UNITARIAMENTE , ALLE AZIENDE DEL GRUPPO.

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POLI AFFARI… COSÌ NON VA !!!

Sebbene sin da subito i dubbi e le perplessità fossero forti, volutamente abbiamo evitato di esprimere pubblicamente giudizi o di bollare come fallimentare un progetto appena partito.
A tre mesi dalla partenza dei Poli Affari in Carispezia (qualcosa di più per quello di Genova e Spezia Est) ci sentiamo però in dovere di denunciare una situazione davvero pesante se non insostenibile per i colleghi che vi lavorano: le preoccupazioni della vigilia purtroppo si sono puntualmente concretizzate (continua…)

Clicca QUI per leggere il comunicato unitario

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CHI INCENTIVA L’ INCENTIVO?

Ora che stanno per arrivare gli incentivi per il 2015 e che ci è stata presentata la proposta aziendale per il sistema 2016, crediamo che sia il momento di aprire una riflessione su questo strumento, a nostro avviso ormai abusato ed inefficace per il suo scopo (quando non proprio pericoloso).

La prassi ormai consolidata che vede le sigle sindacali rifiutare la propria firma al progetto aziendale, ha finito per ottenere due pessimi risultati: intanto tranquillizzare la coscienza del sindacato, e poi lasciare all’Azienda totale mano libera nel decidere le modalità di assegnazione degli incentivi.

Questo ha portato ad un sistema altamente complesso e parcellizzato che premia, o più spesso non premia, il raggiungimento di una pletora di obbiettivi, venendo meno, nei fatti al criterio di trasparenza previsto dal CCNL, tanto che molte filiali non sono in grado di capire se hanno raggiunto o meno l’obbiettivo fino alla comunicazione ufficiale.

Aggiungiamo che l’Azienda varia gli obbiettivi anche negli ultimi mesi dell’anno e che non tiene in alcun conto la situazione ambientale in cui opera la filiale, per cui il raggiungimento degli obbiettivi appare spesso casuale quanto azzeccare un terno al lotto.

NOI CREDIAMO, SENZA ESCLUDERE UNO O PIU’ OBBIETTIVI SPECIFICI, CHE IL VERO TRAGUARDO DA RAGGIUNGERE PER UNA FILIALE DOVREBBE ESSERE QUELLO DI PRODURRE UN UTILE PER L’AZIENDA,  MOVENDOSI CON UNA CERTA AUTONOMIA SULLA SCELTA DEI PRODOTTI DA SPINGERE, TENENDO CONTO DELLA EFFETTIVA SITUAZIONE AMBIENTALE IN CUI OPERA.

Nell’attuale situazione ci sono filiali che non potranno mai raggiungere i budget ed altre che lo raggiungono casualmente in un anno particolarmente fortunato.

QUESTA ESTREMA IMPONDERABILITÀ NON E’ UTILE A NESSUNO, PERCHÉ UNA FILIALE GIA’ CERTA A INIZIO D’ANNO DI NON POTER RAGGIUNGERE UNO DEGLI OBBIETTIVI, OGGETTIVAMENTE FUORI DALLA PROPRIA PORTATA, IN QUESTO O IN QUEL SETTORE, NON AVRA’ STIMOLI PER RAGGIUNGERE GLI OBBIETTIVI IN ALTRI SETTORI PIU’ CONSONI ALLA SUA SITUAZIONE.

Questo sistema rende anche più pericoloso il lavoro del singolo collega che si sente spinto a forzare qualche corretta indicazione di prudenza, per arrivare comunque al budget.

NOI CREDIAMO CHE IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DEL SISTEMA 2015, QUALCOSA IL SINDACATO UNITARIAMENTE DOVREBBE DIRE, ANCHE AL DI LA’ DEL SEMPLICE DETTATO CONTRATTUALE, PER GARANTIRE  MAGGIORMENTE IL LAVORO DEI COLLEGHI E PER RIPORTARE IL SISTEMA INCENTIVANTE AI SUOI OBBIETTIVI ORIGINALI PRIMA DI DOVER VEDERE COLLEGHI PRESI DI MIRA DA QUALCHE TRASMISSIONE TELEVISIVA O PEGGIO DA QUALCHE AUTORITA’ DÌ CONTROLLO.

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Ancora in alto mare…

Sapeva il fatto suo Beckett quando concluse la sua opera senza far arrivare mai Godot.

IN  EFFETTI SIAMO ANCORA IN ATTESA DELLA PRESENTAZIONE DELLE RICADUTE DEL PIANO INDUSTRIALE A MEDIO TERMINE SUI COLLEGHI.

L’INCONTRO DOVEVA TENERSI IL 14 APRILE, MA PER PROBLEMATICHE NON TROPPO CHIARE E’ SLITTATO AD UNA DATA ANCORA VAGA, NON PRIMA DELL’INIZIO DI MAGGIO.

Se davvero sarà previsto anche un Fondo esuberi, comincia ad essere eccessivo lo slittamento dell’apertura della procedura.

SAPPIAMO BENE CHE IL GRUPPO CARIPARMA APPROFITTA ANNUALMENTE DELLA TRATTATIVA SUL PREMIO AZIENDALE (VAP) PER INFILARCI DENTRO QUALCHE NOVITA’ NEGATIVA PER I COLLEGHI.

Della serie: se volete quei quattro soldi del VAP, dovete mollare qualcosa.

INOLTRE RIDUCE AL MASSIMO I TEMPI DELLA TRATTATIVA, COSTRINGENDOCI A FAR SLITTARE DI MESE IN MESE L’EROGAZIONE DEL PREMIO, SEMPRE PER INFILARE NELLA NOTTATA FINALE QUALCHE SGRADITO BOCCONE.

QUEST’ANNO TOCCHERA’ APPUNTO AL FONDO, CHE, SE CI SARA’, SICURAMENTE PREVEDERA’ UNA QUOTA MODESTA  DI ASSUNZIONI A FRONTE DELLE USCITE TOTALI.

Siccome non sono praticamente previste chiusure di filiali, il carico finirà come solito sulle spalle dei lavoratori superstiti, compensando i tagli con l’ennesimo ridimensionamento dell’organico della rete, e soprattutto delle filiali x te.

CONTRO QUALUNQUE RIDUZIONE DELL’ORGANICO, GIA’ BEN AL DISOTTO DEL MINIMO INDISPENSABILE, CI AUGURIAMO CHE CI SIA UNA MOBILITAZIONE GENERALE

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ASPETTANDO GODOT

Come nella famosa opera di Beckett, stiamo un po’ tutti aspettando, non il misterioso sig. Godot, ma l’altrettanto sfuggente piano industriale del Gruppo Credit Agricole e, a cascata, quello delle altre banche del gruppo, compresa Carispezia.

Il piano del Credit Agricole è andato via via slittando nel tempo, ora pare che sarà reso pubblico entro la prima decade di marzo, e quindi solo dopo (quanto dopo?) toccherà alle singole banche.
Quello che sappiamo è che uno degli elementi base sarà il taglio del costo del lavoro, e questo basta a far correre diversi brividi nella schiena dei colleghi, ovvio primo oggetto coinvolto in questo taglio.

Intanto si insiste nel mantra della “multicanalità”, con questo dando per scontato che se i clienti usano canali diversi da quello dello sportello, un sacco di dipendenti diventino superflui.
Purtroppo, come sa benissimo chi lavora nelle agenzie x te, ma anche chi manovra atm evoluti, in molti casi la ”multicanalità”, produce un carico di lavoro maggiore per chi è chiamata a gestirla ed a controllarla.
Il pensionato che si rivolge ogni volta all’addetto all’accoglienza, e si fa aiutare per i suoi prelevamenti, secondo la statistica fa operazioni solo con il bancomat, ma la realtà è che la sua operazione impegna più di prima e per più tempo il lavoratore coinvolto.
I clienti che versano negli ATM evoluti, teoricamente saltano completamente lo sportello, ma chi è chiamato a controllare ed a quadrare i versamenti alla fine della giornata, sia in contanti che per assegni, svolge un lavoro più gravoso e pericoloso , in quanto più abbreviato e ripetitivo, di quando gli stessi clienti si rivolgevano al cassiere.
COME IL FAMOSO GIOCATORE DI SCACCHI MECCANICO SETTECENTESCO , CHE CELAVA NEL SUO INTERNO UN NANO, COSI’ IL MECCANISMO AUTOMATICO DEGLI ATM EVOLUTI RICHIEDE PER FUNZIONARE L’OPERA ATTENTA DI LAVORATORI IN CARNE ED OSSA.
E così si moltiplicano le ore di straordinario, sia quelle regolarmente retribuite od inserite in banca ore, sia (forse) anche quelle che fino al maggio scorso non venivano neppure considerate, per non parlare degli orari dei quadri, che ormai nulla hanno più a che vedere con quelli contrattuali.

SE IL FUTURO PIANO INDUSTRIALE VOLESSE RISPARMIARE SUL PERSONALE , FACENDO FINTA CHE DAVVERO L’OPERATIVITA’ SVOLTA DIRETTAMENTE DALLA CLIENTELA STIA SGRAVANDO I CARICHI DI LAVORO DEGLI ADDETTI ALLO SPORTELLO, QUESTO AVREBBE COME OVVIO RISULTATO FINALE UN ULTERIORE APPESANTIMENTO DEL LAVORO “VERO” A CARICO DEI LAVORATORI.


SE QUESTO EMERGERA’ DALLE PROPOSTE DELLE AZIENDE DEL GRUPPO, COME SEMBREREBBE DI CAPIRE DA ALCUNI SEGNALI IN QUESTO SENSO, IL SINDACATO, CI AUGURIAMO TUTTO IL SINDACATO, AVRA’ IL COMPITO, NON FACILE, MA INELUDIBILE, DI DIFENDERE LE CONDIZIONI DI VITA E DI LAVORO DI CHI SI TROVERA’ IN PRIMA LINEA NEI PROSSIMI ANNI.

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MA DAVVERO SIAMO TROPPI?

Nell’incontro del 18 Gennaio, centrato soprattutto sulla inaccettabile carenza degli organici, il Gruppo ha presentato una posizione che, oltre ad essere ben lontana dalla realtà che viviamo tutti i giorni, è insostenibile persino dal loro punto di vista.

Infatti con un complicato calcolo su parametri non condivisi con le OO.SS. se non per titoli, hanno deciso che gli ORGANICI ATTUALI, calcolati filiale per filiale, SONO UN PO’ AL DI SOPRA DELLE NECESSITA’…

Già così l’impressione è che i dirigenti del gruppo non tengano minimamente conto delle numerose richieste di adeguamento degli organici emerse dalle semestrali, compresa quella di Carispezia, e che non leggano nemmeno i tabulati degli straordinari che pure producono loro stessi e CHE QUANTIFICANO IN 220 MILA LE ORE DI STRAORDINARIO ANNUALI, (equivalenti a quasi 150 lavoratori) ed includendo nella cifra solo quelle effettivamente riconosciute ed ovviamente escludendo quelle relative ai quadri…

MA LE EMERGENZE DI CUI NON HANNO MINIMAMENTE TENUTO CONTO, E CHE VANIFICANO LE LORO STESSE CIFRE, COME ANCHE LA DELEGAZIONE DI UNITA’ SINDACALE HA FATTO NOTARE, SONO ALMENO TRE:

  • LE LUNGHE ASSENZE. SECONDO I DATI DEL BILANCIO SOCIALE LE MATERNITA’ DA SOLE SFIORANO LE 600 UNITA’, A CUI VANNO AGGIUNTE ALTRE LUNGHE ASSENZE DI DIVERSO GENERE.
    POICHE’ LE LUNGHE ASSENZE NON VENGONO QUASI MAI SOSTITUITE, LE FILIALI INTERESSATE SCENDONO SISTEMATICAMENTE, E PER LUNGHI PERIODI, SOTTO L’ORGANICO PREVISTO DALL’AZIENDA STESSA. Quindi in centinaia di filiali gli organici di fatto sono inferiori persino a quelli risicati previsti dall’Azienda
  • LE AGENZIE CON CLIENTELA STAGIONALE. SOPRATTUTTO IN ZONE TURISTICHE: LE MEDIE VENGONO FATTE SULL’ARCO DELL’INTERO ANNO SENZA TENERE CONTO CHE ALCUNE FILIALI HANNO PICCHI DI LAVORO ALTISSIME SOLO PER ALCUNI MESI, CHE OVVIAMENTE SCOMPAIONO DALLA STATISTICA SE SI SPALMA IL LAVORO SULL’INTERO ANNO.
    UNA VOLTA NEI MESI DI PICCO ARRIVAVANO I RAFFORZAMENTI, OGGI QUESTE FILIALI SEMPLICEMENTE SONO SUPER OBERATE DAL LAVORO PER MOLTI MESI.
  • I PART TIME. SE LE FILIALI SONO ADDIRITTURA SOPRA GLI ORGANICI, PERCHÉ’ SI RIFIUTA LA CONCESSIONE DEL PART TIME A MOLTISSIMI LAVORATORI, OVVERO SE NE RIDUCONO I TERMINI A CHI L’OTTIENE?

MA NON E’ FINITA COSI’, PERCHÉ’ IL GRUPPO CI HA PREANNUNCIATO UN PIANO INDUSTRIALE 2016/2019 CHE DOVREBBE PREVEDERE UN DECISO TAGLIO AL COSTO DEL LAVORO.

INDOVINATE UN PO’ CHI PAGHERA’ IL CONTO DI QUESTO TAGLIO ????

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UN SONDAGGIO CHE LASCIA MOLTI DUBBI…

Nell’estate scorsa una società di MARKETING, su mandato del Gruppo Cariparma, ha diffuso sui computer di tutti i colleghi un sondaggio sul clima esistente in azienda.

I risultati di questo sondaggio sono stati presentati alle OO.SS. e pubblicati sull’ultimo numero di Agorà, ma francamente ci hanno lasciato molti dubbi e perplessità, tanta è la distanza tra l’indice di soddisfazione emerso dal sondaggio (il 70% dei colleghi che hanno risposto sono sostanzialmente SODDISFATTI!!!!) e quanto noi percepiamo ogni giorno girando per la banca.

Tre semplici osservazioni, già anticipate dalla delegazione di UNITA’ SINDACALE nell’incontro di presentazione:

  1. Ha risposto il 70% dei colleghi ed è risultato soddisfatto il 70% di quanti hanno risposto.
     E’ semplice calcolare che il 70% di risposte favorevoli  sul 70% di colleghi rispondenti, corrisponde concretamente al 49% effettivo di risposte favorevoli: quindi neppure in base ai dati fornititi dall’Azienda si è arrivati ad una maggioranza di dipendenti che si siano dichiarati Soddisfatti.
  2. Le indagini fatte su un azienda da una società pagata in tutto od in parte dall’azienda stessa, sono da prendere con moltissima cautela.
    In tutt’altro e assai più serio campo le agenzie di Rating, profumatamente pagate dai loro stessi  esaminati, diedero un grado di rating altissimo alla Lehman Brothers il giorno prima del suo rovinoso fallimento. E’ veramente difficile che una società di marketing dia a chi la paga profumatamente un risultato sgradito, e ci sono infiniti modi per addolcire un risultato non troppo  soddisfacente.
  3. I colleghi che hanno risposto lo hanno dovuto fare sui computer dell’Azienda, dal proprio indirizzo elettronico aziendale. Facile dedurre che molti colleghi, prudentemente, abbiano dato al sondaggio le risposte che pensavano più gradite all’Azienda. In piena era elettronica nemmeno le e-mail mandate dal proprio computer personale sfuggono al Grande Fratello…fiuriamoci le risposte su argomenti così delicati date ad un test proposto dall’azienda sui propri mezzi di comunicazione!!!

Con l’aria che tira, IL RANCIO E’ SEMPRE OTTIMO ED ABBONDANTE!

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IL “PACCO” DI NATALE

Il Gruppo Cariparma ha voluto anche quest’anno fare un piccolo regalo, forse non troppo gradito, a tutti i propri dipendenti.

Nelle giornate di incontro del 22 e del 23 ha infatti proposto la proroga degli accordi firmati negli anni scorsi nelle varie banche del Gruppo, che sarebbero scaduti al 31 dicembre 2014 e che riguardano soprattutto la normativa del part time, e nel nostro caso anche alcuni riconoscimenti che vanno oltre il Contratto Nazionale, come le borse di studio per i ragazzi, le giornate di permesso in più per particolari occasioni, la regolamentazione del part time, con qualche (pochissime in realtà) garanzia in più e poco altro, oltre al famoso punto 8 che a nostro avviso prevede un’ultrattività dei percorsi di carriera.

Sullo stesso tavolo, e con stretto legame, il Gruppo ha posto in modo parallelo la proroga dell’accordo di Gruppo che ha limitato il recupero dello straordinario, ridotto i tempi per il recupero della banca ore e abrogato il rimborso delle festività soppresse non usufruite, accordo che scadrà tra un anno, e per il quale quindi non c’era alcuna urgenza.

Ma non è mancato nello stesso tavolo anche un proposta, definita dal GRUPPO non trattabile che alza i costi degli scoperti in conto corrente dei colleghi allo 0,50 + BCE e nella stessa misura aumenta i nuovi mutui 1° casa, porta poi i nuovi mutui ordinari al BCE + 1 ed il nuovo prestito documentato allo 0,80 + BCE.

Il tutto confezionato in un unico pacco natalizio, proprio mentre sulla home page del Gruppo appariva il messaggio del CEO Maioli che riconosceva ai colleghi il merito di aver portato a casa, in un anno difficilissimo, risultati in crescita, compreso un significativo 56% di cost income, un dato definito dallo stesso Maioli pre crisi.

Avremmo potuto non firmare, certi che comunque altri sindacati avevano già la penna in mano, ma per senso di responsabilità verso i colleghi abbiamo deciso che valeva la pena di difendere e quindi di prorogare quel poco che siamo riusciti a mantenere dei nostri diritti negli anni passati.

PER ORA AUGURI DI BUONE FESTIVITA’ A TUTTI I COLLEGHI, POI SARA’ IL MOMENTO DI TORNARE SU ARGOMENTI SCOTTANTI COME I PESANTISSIMI CARICHI DI LAVORO, LA SCARSITA’ DEGLI ORGANICI, LA MANCANZA DI PERCORSI DI CARRIERA, LE ASFISSIANTI PRESSIONI COMMERCIALI ECC ECC.

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UN’ ALTRA SBERLA AI PRECARI DEL GRUPPO CARIPARMA

Siamo costretti a dare conto ai colleghi di un accordo, sottoscritto il 31 ottobre dalla maggior parte dei sindacati del Gruppo Cariparma, che toglie ai 97 colleghi assunti con contratto di apprendistato, un po’ di diritti e parecchi soldi.

Come probabilmente già saprete i colleghi assunti come apprendisti, sulla base dell’ultimo CCNL, ricevono il cosiddetto salario di ingresso, ossia ben 368,76 euro al mese in meno di quanto spetterebbe  per l’inquadramento  A3L1 con cui sono assunti.

Ora siccome Il Gruppo ha intenzione di utilizzare alcuni di loro come gestori, ha chiesto ai sindacati di concordare  a loro danno il congelamento degli avanzamenti di carriera che spetterebbero loro PER I PRIMI QUATTRO ANNI DALL’ASSUNZIONE.

Questo comporta per il mancato passaggio a A3L2, che spetta dopo un anno come gestore famiglia e dopo quattro mesi come gestore premium o affari, con una perdita mensile di 481,10 euro mensili e di 6.254,30 annuali, e per il mancato passaggio a A3L3, previsto dopo ulteriori due anni per i gestori famiglia e dopo un ulteriore anno per gli altri gestori, una perdita di 610,17 euro mensili e di 7.932,21 annuali.

INSOMMA CI TROVEREMO DI FRONTE A COLLEGHI, SEDUTI IN SCRIVANIE VICINE, CON LO STESSO INCARICO E CON LA STESSA ANZIANITA’ NEL RUOLO , E CON STIPENDI CHE DIFFERISCONO TRA LORO DI SVARIATE MIGLIAIA DI EURO ANNUALI.

INFINE, I NUOVI COLLEGHI CHE SARANNO CONFERMATI E FARANNO ANCORA I GESTORI  AL TERMINE DEI QUATTRO ANNI RICEVERANNO FINALMENTE  LE COMPETENZE ECONOMICHE DOVUTE, MA SENZA UN SOLO EURO DI ARRETRATO E  SI VEDRANNO RICONOSCIUTO SOLO IL 50 % DELL’ ANZIANITA’ MATURATA NEL  RUOLO,  POSTICIPANDO COSI’ I SUCCESSIVI PASSAGGI DI GRADO DEL PROPRIO PERCORSO PROFESSIONALE.

MA SE CI AVEVA STUPITO LA PROPOSTA DELL’AZIENDA, ABBIAMO TROVATO DEL TUTTO INCOMPRENSIBILE LA RAGIONE PER CUI ALTRI SINDACATI HANNO ACCETTATO E SOTTOSCRITTO UNA SIMILE PROPOSTA, CHE HA PERSINO DEI PROFILI DI DUBBIA COSTITUZIONALITÀ’.

COME UNITA’ SINDACALE AVEVAMO RAGIONEVOLMENTE CHIESTO CHE, SE DOVEVAMO CHIEDERE UN ULTERIORE SACRIFICIO ECONOMICO AI NOSTRI PRECARI, ALMENO COME CONTROPARTITA FOSSE LORO GARANTITA L’ASSUNZIONE ALLO SCADERE DEL CONTRATTO DI APPRENDISTATO.

L’AZIENDA HA DETTO NO, E GLI ALTRI SINDACATI NON HANNO NEPPURE PRESO IN CONSIDERAZIONE LA COSA.

Il fatto che in Carispezia i suddetti percorsi di carriera al momento non vengano applicati, GRAZIE AD UN ALTRO STUPENDO ACCORDO FIRMATO CON LA NOSTRA AZIENDA DAGLI STESSI SINDACATI CHE HANNO FIRMATO ANCHE QUESTO, non cancella affatto il danno, se, come tutti speriamo, riusciremo a riattivare percorsi di carriera nelle trattative che partiranno il prossimo 17 novembre.

INSOMMA DI FRONTE AD UN GRUPPO CHE CERCA TUTTE LE OCCASIONI PER RISPARMIARE SUI NOSTRI STIPENDI, NON MANCA MAI L’ACCORDO DEI SOLITI SINDACATI FIRMA-FIRMA (ORMAI SPECIALIZZATI NEL CONCEDERE ALLE AZIENDE DEROGHE PEGGIORATIVE A RETRIBUZIONI E DIRITTI DEI LAVORATORI…), QUESTA VOLTA A DANNO DI COLLEGHI CHE GIA’ SI DEVONO ACCONTENTARE DI SALARI PARTICOLARMENTE BASSI.

PS. al danno si aggiunge anche la beffa: gli apprendisti chiamati a fare i gestori, infatti non potranno neppure arrotondare le loro modeste entrate con l’indennità di cassa, che invece spetterà a chi rimarrà cassiere.

PPS. OVVIAMENTE UNITA’ SINDACALE NON HA SOTTOSCRITTO L’ACCORDO.

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