IL FONDO SI FA…

…ma dall’incontro con il CEO Maioli abbiamo avuto pochi particolari sul come.

Infatti, con una tecnica più propria all’arte dello strip tease, che alle relazioni sindacali, e’ proseguito un percorso ormai lungo 5 mesi di cose mostrate e non mostrate, o magari solo fatte trasparire, sulla pur importante questione di Fondo esuberi e organici.

Da quanto siamo riusciti a sapere in questa puntata, saranno circa 300 o 400 i colleghi interessati, nessuno sarà obbligato ad andarsene ed a fronte ci saranno da 400 a 600 assunzioni.

Notizie per lo più positive, se non si tiene conto che le uscite saranno presumibilmente distribuite  proporzionalmente sugli organici di filiali ed uffici interni, mentre le assunzioni riguarderanno soprattutto gli uffici interni (circa 100 colleghi specializzati presi in particolare dalle Facoltà di ingegneria informatica) e i cosiddetti “gestori fuori sede” (circa 150 destinati a lavorare prevalentemente a domicilio dei clienti), a cui se ne aggiungeranno circa altrettanti presi dalle filiali.

Insomma dobbiamo aspettarci di trovare ancora più sguarnite le nostre filiali, anche se una cinquantina verranno chiuse o accorpate.

Alla prossima puntata speriamo di potervi rivelare le precise modalità del Fondo come: decorrenza, lunghezza (escluso solo l’utilizzo dell’allungamento a 7 anni consentito recentemente dal Governo) ed eventuale spalmamento dell’entrata su più anni.

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CRESCE LO SFRUTTAMENTO INTENSIVO DEI COLLEGHI.

Come qualcuno fra voi faceva giustamente notare, i dati della semestrale, in crescita del 77%, rendono assolutamente incomprensibile (o no?!?) l’atteggiamento dei massimi livelli della nostra Banca.


In una simile situazione sarebbe assolutamente auspicabile che la pressione commerciali sulle nostre agenzia tornasse a livelli normali, per evitare un effetto boomerang che potrebe avere pesanti conseguenze sia sul personale che sulla stessa banca.


Spremere troppo i colleghi, come per altro spremere troppo la clientela, finisce sul medio periodo per avere un pessimo risultato: i colleghi (e la clientela) raggiungono il limite psico fisico di carico di lavoro (e di sfruttamento economico), crollano e cominciano (finalmente?!?) a fregarsene delle sollecitazioni, oppure a mollare anche fisicamente.


Possiamo accettare un simile aumento dello sfruttamento dei colleghi di prima linea?
Noi crediamo che non sia accettabile da nessun punto di vista, meno che mai da quello sindacale.
Per questo nell’incontro che avremo il 15 ottobre con la Direzione, noi chiederemo sostanzialmente due cose: una riduzione reale dello straordinario, che non viene neppure retribuito in percentuali  impressionanti, e quindi una riduzione “REALE” della pressione sui colleghi, e poi ASSUNZIONI, ASSUNZIONI, ASSUNZIONI.


Naturalmente ci auguriamo che anche gli altri sindacati, che al momento condividono in maniera più o meno entusiastica le nostre posizioni, siano disposti ad arrivare fino in fondo su questa linea.
Noi comunque non ci tireremo certamente indietro.

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Assunzioni e licenziamento

E’ giunta a conclusione una lunga vicenda giudiziale che ha visto alcuni lavoratori a tempo determinato, poi esclusi definitivamente dalla Cassa, contestare alla nostra banca il mancato consolidamento dei loro contratti.
Di fronte ad una sentenza del giudice che imponeva l’assunzione di due di questi lavoratori a tempo indeterminato, banca e interessati hanno raggiunto un accordo che prevedeva per uno l’assunzione definiva, per l’altro un congruo risarcimento di fronte alla rinuncia al rientro. Soluzione soddisfacente per tutti, anche per il nostro sindacato che aveva patrocinato i ricorsi.


In compenso la banca ha licenziato in tronco un altro dipendente, per motivi che forse qualche giornalista definirebbe “futili”. E’ partito un immediato ricorso e vedremo come si evolverà la vicenda.

Certo è che la legge Fornero ed il Jobs act sembrano aver incoraggiato  i datori di lavoro (o dobbiamo tornare a chiamarli  i “padroni”?) a licenziare con maggiore facilità.

Organici, sostituzioni e straordinari.

Continua ed anzi si accentua la “spremitura” dei colleghi anche e soprattutto in questo periodo estivo. Le agenzie piazzate in località turistiche, oberate in queste settimane da un notevole surplus di lavoro, non solo non vengono rafforzate, ma anzi non ricevono in molti casi neppure sostituzioni per i colleghi in ferie.

Risultato: ore di straordinario a sfare, spesso neanche retribuite, gestori in cassa alla faccia dei budget da raggiungere.

Su questo argomento la Cassa dovrà dare risposte soddisfacenti o si aprirà un’altra fase di conflitto. Ormai il problema sta esplodendo anche a livello di Gruppo.

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LO STRAORDINARIO NON RICONOSCIUTO EMERGENZA GRAVISSIMA, AI LIMITI DEL REATO

Come saprete già, ora le Organizzazioni Sindacali sono da qualche settimana in grado di verificare il numero reale  di ore di straordinario effettuato, e di confrontarlo con il numero di quelle in qualche modo riconosciute, o in busta paga o, fino a cento ore, accantonate in banca ore.

Riteniamo indispensabile informare quanto meno i nostri iscritti delle impressionanti cifre riguardanti lo straordinario non riconosciuto che abbiamo ricavato da un primo controllo a campione su alcune filiali della Cassa.

Infatti abbiamo trovato che su oltre 190 ore di straordinario effettuate in un solo mese in 5 agenzie, solo circa 37 sono state riconosciute come tali.

OSSIA L’80% DELLO STRAORDINARIO EFFETTUATO, ALMENO NEL CAMPIONE INDIVIDUATO, NON HA AVUTO ALCUNA CONTROPARTITA, ED E’ STATO LETTERALMENTE REGALATO ALL’AZIENDA.
NON SI TRATTA COME SI VEDE DI QUALCHE MEZZ’ORA DI CUI NON SI E’ RITENUTO DI CHIEDERE IL RICONOSCIMENTO, MA DI UN SISTEMATICO SACCHEGGIO DELLA NOSTRA BANCA ORE, ED IN ULTIMA ANALISI DELLA NOSTRA BUSTA PAGA.

Vogliamo sottolineare che POSSIAMO VERIFICARE solo lo straordinario effettuato dai colleghi dell’ Area professionale e, siccome riteniamo molto probabile che a fianco a questi colleghi lavorino OLTRE L’ORARIO PREVISTO ANCHE I QUADRI DIRETTIVI delle stesse agenzie, possiamo tranquillamente aspettarci che vengano effettuate dai quadri almeno altrettante ore di straordinario oltre quelle che abbiamo testato, ore che, come è noto, questa volta al 100%, non vengono in alcun modo retribuite.

OGGI POSSIAMO DIRE A RAGION VEDUTA E SENZA TEMA DI SMENTITE CHE, DOPO I TAGLI PESANTISSIMI ALL’ORGANICO SEGUITI ALL’ULTIMO FONDO ESUBERI, LA CASSA STA MANDANDO AVANTI LA BARACCA ESCLUSIVAMENTE A SPESE DEI COLLEGHI RIMASTI AL LAVORO, CHE HANNO FORZATAMENTE MOLTIPLICATO LE ORE DI STRAORDINARIO, RINUNCIANDO PERSINO, IN MOLTI CASI, A FARSELO RICONOSCERE.

Abbiamo illustrato la questione al nuovo Direttore che, essendo appena arrivato, ovviamente non conosceva ancora bene la situazione, chiedendo, nei tempi tecnici possibili in piene ferie, che vengano al più presto trovati efficaci sistemi di controllo sui tempi di lavoro effettivi.
Ne parleremo a settembre e ci attendiamo proposte che dimostrino la loro efficacia nel giro di poche settimane.
L’azienda ha abbastanza organi di controllo, come tutti ben sappiamo, per poterlo fare in modo rapido ed efficiente.

E’ ABBASTANZA OVVIO CHE SE CIO’ NON AVVERRA’ IN TEMPI RAGIONEVOLI, NON POTREMO COME SINDACATO STARE FERMI E ZITTI DI FRONTE AD UN’ ULTERIORE E CONTINUATIVA VIOLAZIONE DEL DIRITTO COSTITUZIONALE AD UN‘EQUA RETRIBUZIONE PROPORZIONALE AL LAVORO EFFETTIVAMENTE SVOLTO.

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Note di valutazione: 15 giorni per fare ricorso

Anche quest’anno è tempo di VALUTAZIONI!

15 GIORNI PER I RICORSI

Ricordiamo a tutti i colleghi l’importanza delle valutazioni anche perché collegate alle parti variabili della retribuzione (se previste !!!!).

Se un lavoratore non è soddisfatto della valutazione ricevuta può presentare domanda di RICORSO ENTRO 15 GIORNI dalla ricezione della stessa utilizzando il fac-simile che trovate QUI e consegnarlo al Direttore/Responsabile che dovrà datarlo, controfirmarlo e inviarlo all’ Ufficio del Personale.

Se volete avvalervi dell’ assistenza del Sindacato Unisin Falcri Silcea contattate un nostro rappresentante ed inviategli il modulo.

Si tratta di una questione che ha riflessi sulla dignità del lavoratore ma che presenta anche dei risvolti pratici/economici. Non ricorrere significa accettare una valutazione che potrà avere riflessi anche per quelle future.

Il ricorso è quindi un modo per puntualizzare e chiarire le premesse e le conseguenze delle note.

                         Modulo per ricorso alle note di qualifica

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L’ AZIENDA RIMANDA SINE DIE OGNI ACCORDO

L’ AZIENDA RIMANDA SINE DIE OGNI ACCORDO SU ORGANICI, PERCORSI DI CARRIERA, SICUREZZA, FONDO PENSIONI ECC.

NELL’ INCONTRO DI OGGI L’AZIENDA CI HA DETTO CHE SI RIPARLERA’ DI TUTTO IN UN FUTURO NON DEFINITO, CONSIDERATO ANCHE IL BLOCCO DELLE TRATTATIVE PREVISTO DAL 29 DICEMBRE

E ADESSO???

I sindacati confederali avevano promesso sfracelli per questo fine anno se non fossero stati risolti i principali problemi dei nostri colleghi.

OGGI CONTINUIAMO A LAVORARE COME BESTIE, NON POSSIAMO NEANCHE AMMALARCI SENZA SENTIRCI IN COLPA VERSO I COLLEGHI RIMASTI, NON ABBIAMO PIU’ LIMITI AGLI ORARI DI LAVORO, E NELLE AGENZIE FAI DA TE E’ PERSINO PEGGIO.

LE NOSTRE FILIALI NON SONO IN GRADO DI AFFRONTARE L’ORDINARIO E SONO LETTERALMENTE ESPLOSE DI FRONTE A SCADENZE AMPIAMENTE PREVISTE (VEDI I TRAGICI 15 E 16 DICEMBRE)

E LA NOSTRA AZIENDA CONTINUA A FAR FINTA DI NIENTE.

EPPURE QUASI META’ DEI COLLEGHI CHE DOVEVANO TIMBRARE IL 12 DICEMBRE HA ADERITO ALLO SCIOPERO, CON MOTIVAZIONI ANCHE E SOPRATTUTTO AZIENDALI.

ANDIAMO TUTTI IN ASSEMBLEA A DIRE LA NOSTRA E A CHIEDERE UNA GRANDE MOBILITAZIONE IN DIFESA DEL NOSTRO LAVORO, DELLA NOSTRA SALUTE E DELLA NOSTRA DIGNITA’.

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Unisin aderisce allo sciopero generale nazionale del 12 Dicembre 2014

IL JOBS ACT PRODURRA’

  • LA POSSIBILITA’ DI LICENZIARE INGIUSTAMENTE E SENZA ALCUN MOTIVO
  • NUMEROSE MODERNE FORME DI SCHIAVITU’
  • L’IMPOSSIBILITA’ PER IL LAVORATORE DI FAR RISPETTARE LE LEGGI
  • LA FINE DELLA DIGNITA’ DEL LAVORATORE
  • MAGGIORE FACILITA’ NEL DEMANSIONARE
  • LA DIMINUZIONE DEI DIRITTI DEI LAVORATORI
  • PIU’ CONTROLLI SUI LAVORATORI
  • PIU’ DISOCCUPAZIONE E PIU’ PRECARIETA’
  • PIU’ POVERTA’
  • LA LIQUIDAZIONE DEL CONTRATTO NAZIONALE

Leggi QUI il comunicato della Segreteria Nazionale

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UN INCONTRO DELUDENTE E COMUNQUE INTERLOCUTORIO

La controparte aziendale e di Gruppo non ci ha dato alcuna risposta definitiva, rinviando tutto ad un prossimo incontro previsto entro qualche settimana, anche se abbiamo già avuto alcuni segnali negativi sugli argomenti più importanti.

ORGANICI E SOVRACCARICHI DI LAVORO

I nostri interlocutori su questo argomento sono riusciti a definirci “ISOLA FELICE” rispetto alle altre realtà del Gruppo.

Ma sono stati contraddetti in questo dai risultati dei loro stessi sondaggi, svolti tra i preposti alle filiali di tutte e tre le banche, che esprimono ugualmente nelle tre realtà, ma a Carispezia un po’ di più, notevole insoddisfazione per i loro organici percepiti al di sotto delle necessità,

Abbiamo quindi avuto la netta impressione che da parte aziendale non ci sia nessuna volontà di andare oltre l’attuale disastrosa situazione dell’organico, rimaniamo comunque anche su questo in attesa  di una risposta definitiva.

 

PERCORSI DI CARRIERA

Più possibilisti sono apparsi su questa materia, disponibili a trovare una soluzione transitoria in attesa del risultato della contrattazione nazionale, anche se l’eventuale punto di caduta sarebbe comunque il sistema attualmente in uso a Cariparma, decisamente al di sotto di quello a suo tempo cancellato in Carispezia dagli altri sindacati nel famigerato accordo del 22 ottobre 2012.

ASSICURAZIONE SANITARIA

Cattive notizie soprattutto per i colleghi arrivati da Cariparma, che al prossimo 31 dicembre vedranno cancellato il  loro sistema assicurativo e dovranno accontentarsi di quello attualmente in vigore in Carispezia, NONOSTANTE QUALCUNO ABBIA DIFFUSO INTEMPESTIVAMENTE ED ERRONEAMENTE NOTIZIE DIVERSE.

Infatti l’azienda ci ha comunicato che non ha fatto in tempo, nel corso di quest’anno, a raggiungere  l’obbiettivo che ci eravamo tutti posti già un anno fa, e cioè di arrivare ad un unico sistema assicurativo per tutto il Gruppo.

Per ora si sono limitati a promettere (di nuovo!!!)  l’omogeneizzazione dei trattamenti per il 2016, ma come si dice, fidarsi è bene, ma almeno per ora, non fidarsi è più realistico.

PREVIDENZA  INTEGRATIVA

A CARIPARMA l’azienda versa il 4% dello stipendio al Fondo integrativo, contro il 3% previsto in Carispezia.

Anche su questo eventuale  adeguamento  c’è solo  qualche vaga promessa.

SICUREZZA

Abbiamo posto con forza la necessità di cambiare la strategia dell’Azienda sulla sicurezza anti rapina  che, come abbiamo visto venerdì scorso nella nostra Agenzia G della Spezia, non è affatto dissuasiva nei confronti dei potenziali rapinatori:

L’azienda ha ribadito la propria fiducia nei metodi finora applicati ed ha comunque rinviato la questione al confronto con gli RLS.

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CARISPEZIA CENERENTOLA

A SEGUITO DI UNA FORMALE RICHIESTA DI UNITA’ SINDACALE SIAMO STATI CONVOCATI DALL’AZIENDA PER IL 17 NOVEMBRE ED IN QUELLA SEDE ABBIAMO INTENZIONE DI PORRE CON FORZA LE NUMEROSE SITUAZIONI NELLE QUALI I LAVORATORI DI CARISPEZIA SONO IN CONDIZIONE DI NETTO SVANTAGGIO ANCHE RISPETTO AL RESTO DEL GRUPPO CARIPARMA.

ORGANICI: A fronte di una previsione dell’accordo sul Fondo Esuberi di 5 uscite dal vecchio recinto Carispezia, ci troviamo di fronte ad un esodo che toccherà entro fine anno, contando anche le uscite dalle nuove agenzie, le 45 unità. Questo a fronte di sole 4 assunzioni sulle 100 previste per l’intero Gruppo.

LA SPROPORZIONE E’ PESANTISSIMA: MENTRE DAL GRUPPO CI SONO STATE USCITE PARI A SOLO IL DOPPIO DEL PREVISTO, IN CARISPEZIA, GIA’ MASSACRATA DAL PESANTE ESODO DI BARCA INTESA DEL 2008, ABBIAMO AVUTO USCITE PARI A SEI VOLTE LE PREVISIONI DELL’ACCORDO.

Il risultato è evidente a tutti: basta un mal di pancia per mandare in crisi mezza banca, una maternità si traduce automaticamente in una riduzione di fatto dell’organico, praticamente tutte le filiali sono sotto l’organico per la maggior parte dell’anno.

LA SITUAZIONE E’ PARTICOLARMENTE ESPLOSIVA NELLE FILIALI CON ATM EVOLUTI. Infatti nulla si prevede per affrontare il maggiore carico di lavoro legato alle quadrature degli ATM evoluti ed al controllo delle operazioni che non passano più allo sportello, anzi si taglia selvaggiamente l’organico. IL RISULTATO E’ CHE NELLE 5 AGENZIE, SU 90, DOVE CI SONO GLI ATM EVOLUTI VENGONO MACINATE PIU’ DI UN TERZO DELLE ORE DI STRAORDINARIO UTILIZZATE NELL’INTERA BANCA.

PERCORSI DI CARRIERA: a seguito del famigerato accordo dell’ottobre 2012, Carispezia è l’unica banca del Gruppo ad essere priva di percorsi di carriera. Questa situazione è assurda ed ingiustificata perché, se i percorsi vanno bene per le altre banche del Gruppo, chissà perché non sono accettabili nella banca che raggiunge tutti gli anni i migliori risultati del Gruppo CARIPARMA.

ASSICURAZIONI: i lavoratori di Carispezia sono coperti da un sistema assicurativo meno tutelante rispetto a quello delle altre banche del Gruppo: basta dire che per le cure odontoiatriche i colleghi di Cariparma possono arrivare fino ad un rimborso di 4.250 euro, mentre per i lavoratori di Carispezia è previsto un rimborso massimo di 300 euro, e solo nelle strutture convenzionate.

STIPENDIO: I lavoratori provenienti da Carispezia, hanno probabilmente gli stipendi più bassi dell’intero Gruppo: infatti i lavoratori provenienti dalle varie banche e finiti nel Gruppo, sono giustamente beneficiari di ad personam che gli consentono di mantenere i livelli economici che avevano nelle banche di provenienza. Niente è invece previsto per chi è stato dall’inizio dipendente di Carispezia, che, dobbiamo ricordare, ha subito anche un ulteriore taglio di 50 euro nel premio di produzione di quest’anno, nonostante gli ottimi risultati economici già ricordati.

NON POSSIAMO NON CHIEDERCI COME MAI LA BANCA CHE VA MEGLIO DEL GRUPPO, E CHE OGNI ANNO ACCUMULA E DISTRIBUISCE AI PROPRI AZIONISTI UTILI SEMPRE PIU’ ALTI, DEBBA AVERE I DIPENDENTI PEGGIO TRATTATI DEL GRUPPO CARIPARMA.

QUALCHE RESPONSABILITA’ CI PARE LA DEBBONO AVERE I SINDACATI CONFEDERALI DI CARISPEZIA, CHE SI FANNO VIVI SOLO PER FIRMARE ACCORDI PESANTEMENTE PUNITIVI PER I COLLEGHI O PER BOICOTTARE OGNI TENTATIVO DI UNITA’ SINDACALE DI OPPORSI AL SISTEMATICO PEGGIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI LAVORO E DI VITA DEI LAVORATORI DELLA BANCA SPEZZINA.

UNITA’ SINDACALE COMUNQUE SI IMPEGNA A CHIEDERE CON FORZA NELLE PROSSIME TRATTATIVE SIGNIFICATIVI MIGLIORAMENTI SULLE QUESTIONI CHE ABBIAMO TRATTATO, E, QUALORA CIO’ NON FOSSE POSSIBILE PER LA RESISTENZA DELLA CONTROPARTE, AD ORGANIZZARE LA MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI A DIFESA DEL PROPRIO DIRITTO AD ESSERE QUANTO MENO TRATTATI COME GLI ALTRI DIPENDENTI DEL GRUPPO.

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UN’ ALTRA SBERLA AI PRECARI DEL GRUPPO CARIPARMA

Siamo costretti a dare conto ai colleghi di un accordo, sottoscritto il 31 ottobre dalla maggior parte dei sindacati del Gruppo Cariparma, che toglie ai 97 colleghi assunti con contratto di apprendistato, un po’ di diritti e parecchi soldi.

Come probabilmente già saprete i colleghi assunti come apprendisti, sulla base dell’ultimo CCNL, ricevono il cosiddetto salario di ingresso, ossia ben 368,76 euro al mese in meno di quanto spetterebbe  per l’inquadramento  A3L1 con cui sono assunti.

Ora siccome Il Gruppo ha intenzione di utilizzare alcuni di loro come gestori, ha chiesto ai sindacati di concordare  a loro danno il congelamento degli avanzamenti di carriera che spetterebbero loro PER I PRIMI QUATTRO ANNI DALL’ASSUNZIONE.

Questo comporta per il mancato passaggio a A3L2, che spetta dopo un anno come gestore famiglia e dopo quattro mesi come gestore premium o affari, con una perdita mensile di 481,10 euro mensili e di 6.254,30 annuali, e per il mancato passaggio a A3L3, previsto dopo ulteriori due anni per i gestori famiglia e dopo un ulteriore anno per gli altri gestori, una perdita di 610,17 euro mensili e di 7.932,21 annuali.

INSOMMA CI TROVEREMO DI FRONTE A COLLEGHI, SEDUTI IN SCRIVANIE VICINE, CON LO STESSO INCARICO E CON LA STESSA ANZIANITA’ NEL RUOLO , E CON STIPENDI CHE DIFFERISCONO TRA LORO DI SVARIATE MIGLIAIA DI EURO ANNUALI.

INFINE, I NUOVI COLLEGHI CHE SARANNO CONFERMATI E FARANNO ANCORA I GESTORI  AL TERMINE DEI QUATTRO ANNI RICEVERANNO FINALMENTE  LE COMPETENZE ECONOMICHE DOVUTE, MA SENZA UN SOLO EURO DI ARRETRATO E  SI VEDRANNO RICONOSCIUTO SOLO IL 50 % DELL’ ANZIANITA’ MATURATA NEL  RUOLO,  POSTICIPANDO COSI’ I SUCCESSIVI PASSAGGI DI GRADO DEL PROPRIO PERCORSO PROFESSIONALE.

MA SE CI AVEVA STUPITO LA PROPOSTA DELL’AZIENDA, ABBIAMO TROVATO DEL TUTTO INCOMPRENSIBILE LA RAGIONE PER CUI ALTRI SINDACATI HANNO ACCETTATO E SOTTOSCRITTO UNA SIMILE PROPOSTA, CHE HA PERSINO DEI PROFILI DI DUBBIA COSTITUZIONALITÀ’.

COME UNITA’ SINDACALE AVEVAMO RAGIONEVOLMENTE CHIESTO CHE, SE DOVEVAMO CHIEDERE UN ULTERIORE SACRIFICIO ECONOMICO AI NOSTRI PRECARI, ALMENO COME CONTROPARTITA FOSSE LORO GARANTITA L’ASSUNZIONE ALLO SCADERE DEL CONTRATTO DI APPRENDISTATO.

L’AZIENDA HA DETTO NO, E GLI ALTRI SINDACATI NON HANNO NEPPURE PRESO IN CONSIDERAZIONE LA COSA.

Il fatto che in Carispezia i suddetti percorsi di carriera al momento non vengano applicati, GRAZIE AD UN ALTRO STUPENDO ACCORDO FIRMATO CON LA NOSTRA AZIENDA DAGLI STESSI SINDACATI CHE HANNO FIRMATO ANCHE QUESTO, non cancella affatto il danno, se, come tutti speriamo, riusciremo a riattivare percorsi di carriera nelle trattative che partiranno il prossimo 17 novembre.

INSOMMA DI FRONTE AD UN GRUPPO CHE CERCA TUTTE LE OCCASIONI PER RISPARMIARE SUI NOSTRI STIPENDI, NON MANCA MAI L’ACCORDO DEI SOLITI SINDACATI FIRMA-FIRMA (ORMAI SPECIALIZZATI NEL CONCEDERE ALLE AZIENDE DEROGHE PEGGIORATIVE A RETRIBUZIONI E DIRITTI DEI LAVORATORI…), QUESTA VOLTA A DANNO DI COLLEGHI CHE GIA’ SI DEVONO ACCONTENTARE DI SALARI PARTICOLARMENTE BASSI.

PS. al danno si aggiunge anche la beffa: gli apprendisti chiamati a fare i gestori, infatti non potranno neppure arrotondare le loro modeste entrate con l’indennità di cassa, che invece spetterà a chi rimarrà cassiere.

PPS. OVVIAMENTE UNITA’ SINDACALE NON HA SOTTOSCRITTO L’ACCORDO.

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