AGGIORNAMENTI SU MOSER PROGETTO LIGURIA RISCHIO RAPINA

Negli incontri dei giorni scorsi ci sono stati diversi aggiornamenti sugli argomenti più scottanti del momento: vi forniamo qui una breve sintesi di quanto emerso:

MOSER: sono emerse diverse criticità nel progetto Moser, alcune individuate dall’Azienda, altre poste dalle organizzazioni sindacali che dimostrano, ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che il Gruppo preferisce la sperimentazione in “corpore vili” ossia manda avanti i dipendenti e poi vede che succede.

I TEMPI DI CHIUSURA: è emerso che quadrare e controllare tutta l’operatività della giornata tra le 16 e le 16 e 55, è praticamente impossibile e che quindi lo sforamento dell’orario di chiusura è sistematico. Quindi si sta sperimentando un nuovo software che ricicla le banconote in entrata per renderle disponibili in uscita, permettendo quindi fino ad una sola quadratura settimanale degli ATM evoluti e comunque ha disposto, dove permane ancora il software tradizionale, quadrature bisettimanali.

NORMATIVA ANTI RICICLAGGIO: UNISIN FALCRI SILCEA ha posto la scottante questione del controllo antiriciclaggio nelle Agenzie per Te, considerato che, come evidenziato dalle numerose e ponderose circolari di questi ultimi mesi, la normativa vigente è sempre più stringente. Siccome l’uso degli sportelli ATM evoluti, soprattutto nelle filiali senza cassieri dove è di fatto obbligatorio e quindi  generalizzato, evita qualsiasi verifica  immediato dell’operatività da parte degli Assistenti della Clientela, rimane da capire come si possa ottemperare ai controlli  che la normativa impone alle banche.
La risposta, oggettivamente parziale, del Gruppo è che i controlli diventano necessariamente a posteriori, sui tabulati riassuntivi dell’operatività. Questo parrebbe individuare nei direttori o nei loro delegati a verificare l’operatività gli unici responsabili del rispetto della normativa.
Non vorremmo che, come già accaduto in altre occasioni, si dovesse attendere qualche episodio eclatante, a danno di qualche collega, per trovare una soluzione più efficace alle problematiche che abbiamo posto.

MANAGER DI PICCOLI GRUPPI: non ci voleva poi molto a comprendere che scaricare su i direttori delle Agenzie capofila l’incarico di manager commerciale avrebbe sovraccaricato di lavoro colleghi già pesantemente impegnati. Il Gruppo ha preso alcuni vaghi impegni che attendiamo di vedere sostanziati.

CHIUSURA FILIALI: UNISIN FALCRI SILCEA, per quanto riguarda la nostra banca, ha espresso tutta la sua perplessità per la riduzione di uno sportello come l’ Ospedale, con notevole operatività e con molta raccolta diretta ed indiretta, a semplice recapito. Anche per quanto riguarda l’accorpamento di D ed S, abbiamo espresso la nostra preferenza per la ricollocazione di una delle due agenzie in una  zona della città, come quella di viale Italia tra corso Nazionale e piazza Concordia, dove ad una altissima intensità abitativa e commerciale non corrisponde alcuna presenza di Carispezia, e dove già a suo tempo si era ipotizzata una nuova apertura.

Preso atto dell’impossibilità di mantenere aperte due agenzie così vicine come Carispezia Bolzaneto e Cariparma agenzia 5 di Pontedecimo, abbiamo appreso con legittima soddisfazione che, come da formale richiesta della Delegazione UNISIN FALCRI SILCEA, si sia deciso di mantenere aperta quella meglio collocata e con maggiore operatività.

PROGETTO LIGURIA: Il Gruppo non ha presentato alcuna proposta in riguardo, ripercorrendo una strada già vista, e cioè quella di procrastinare fino agli ultimi giorni del periodo previsto l’intera trattativa, chiudendola poi tutta in una sola notte, imponendo di fatto l’accettazione di condizioni sfavorevoli per i colleghi interessati.
UNISIN FALCRI SILCEA è quindi orientata a presentare sin dal prossimo incontro proposte precise sulle tutele da assicurare ai colleghi che cambieranno banca nei prossimi mesi, a partire dalla possibilità, se ne avranno necessità, di poter optare per il mantenimento della vecchia appartenenza, e dall’applicazione ai nuovi colleghi delle attuali normative di Carispezia, ove più favorevoli, ad esempio, in materia di percorsi di carriera e di tutele sui trasferimenti

RISCHIO RAPINA:Nei giorni scorsi il giudice del Lavoro della Spezia ha condannato Carispezia a pagare una parte del risarcimento per le conseguenze psicofisiche subite da un collega che era stato coinvolto in una rapina alla filale di Aulla.
All’obiezione della Cassa che i responsabili del danno erano solo i rapinatori, il giudice ha sentenziato che la banca spezzina era anch’essa corresponsabile dell’avvenuta rapina, perché i sistemi di sicurezza adottati erano pesantemente carenti.

QUESTA VICENDA DIMOSTRA QUELLO CHE IL NOSTRO SINDACATO E MOLTI RLS HANNO SEMPRE SOSTENUTO E CIOE’ CHE LE MISURE DI SICUREZZA RITENUTE SUFFICIENTI DAL PROTOCOLLO FIRMATO DA BANCHE E PREFETTURE, E MAI DA NOI SOTTOSCRITTO, IN REALTA’ SONO INSUFFICIENTI CONTRO IL RISCHIO RAPINA.

E’ URGENTE UNA SVOLTA IN MATERIA DI SICUREZZA ANTI RAPINA, NEL CUI AMBITO DA QUALCHE ANNO SI SONO CONTINUAMENTE ATTENUATE LE MISURE DISSUASIVE PIU’ EFFICACI, NELL’ILLUSIONE CHE SI ANDASSE VERSO UNA RIDUZIONE DEL FENOMENO, COSA PURTROPPO CONTRADDETTA DAGLI ULTIMI DATI.

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Meglio tardi che mai !!!

Finalmente qualche altro sindacato comincia ad accorgersi che la situazione é disastrosa…

(Ma dove erano quando scioperavamo per avere nuove assunzioni!?!)

In questa banca stanno rapidamente peggiorando le condizioni di lavoro e di vita e la FALCRI è comunque pronta a sostenere qualsiasi iniziativa che possa smuovere l’attuale passività.

RIEPILOGHIAMO IN BREVE I PRINCIPALI DISASTRI:

TAGLIO DEGLI ORGANICI. la rete ed alcuni uffici stanno subendo un progressivo taglio degli organici, aggravato dalla mancata sostituzione delle lunghe assenze.

Nelle filiali, ma anche in molti corridoi della Direzione, si trovano sempre più box di cassa, scrivanie ed interi uffici vuoti.  LE FILE DI CLIENTI SI SNODANO PER DECINE DI METRI E NON E’ RARO IL CASO CHE LE CASSE CHIUDANO MOLTO PIU’ TARDI DELL’ORARIO STABILITO.

I COLLEGHI RIMANGONO MOLTE ORE OLTRE L’ORARIO, QUASI SEMPRE SENZA NEPPURE VEDERSI RETRIBUITO LO STRAORDINARIO.

Il disagio, la fatica e i carichi di lavoro crescono ancor di più in corrispondenza della stagione estiva, sia per l’accumularsi di ferie che devono essere smaltite, che per l’afflusso maggiore sugli sportelli turistici.

CORSI OBBLIGATORI SOLO ON LINE.  E’ arrivata una lunga lista  di corsi on line obbligatori da completare entro tempi piuttosto brevi, mentre scarseggiano, o mancano proprio del tutto, i corsi in aula. Così, per esempio, si nominano nuovi gestori,  ma non gli si da neppure una formazione di base sul loro nuovo ruolo, tanto se sbagliano qualcosa, è solo colpa loro.

Oltre alla evidente constatazione che i corsi on line sono assai meno efficaci di quelli in aula, (ED INFATTI L’ISVAP PRETENDE CORSI OBBLIGATORI IN AULA), TUTTI CI DOMANDIAMO COME E QUANDO POSSIAMO UTILIZZARE CON PROFITTO I CORSI ON LINE, TRA UN CLIENTE E L’ALTRO E TRA UNA SOLLECITAZIONE E L’ALTRA DEI NOSTRI UFFICI COMMERCIALI.

La verità, a tutti nota, ma negata dall’Azienda, è che i  CORSI ON LINE, COSI’ COME SONO, NON SERVONO A NIENTE PERCHE’ IN REALTA’ SI FANNO SCORRERE LE SLIDES SENZA NEPPURE GUARDARLE, PUR DI ARRIVARE IN FONDO AL CORSO.
Così non impariamo niente, ed in compenso la nostra ignoranza può essere fonti di infiniti guai, disciplinari, ma anche giudiziali.

PRESSIONI COMMERCIALI.  I COLLEGHI SONO CONTINUAMENTE SOTTOPOSTI A PESANTISSIME PRESSIONI COMMERCIALI, SPESSO CONTRADDITTORIE, SPESSO AL LIMITE DEL TURPILOQUIO, SPESSO INGIUSTIFICATE, SEMPRE FRUSTRANTI PER CHI LE SUBISCE.

Questa banca sembra considerare la sberla (metaforica, ma non troppo) come un utile mezzo di pressione, ed il totale disinteresse per le reali condizioni di mercato delle diverse realtà come un metodo assai persuasivo per costringere i colleghi ai salti mortali e/o al mancato raggiungimento dei badget.

Vorremmo più colleghi impegnati nel raggiungimento degli obbiettivi, e meno colleghi impegnati solo a spingere gli altri a raggiungerli, vorremmo obbiettivi più equilibrati e realistici, ma ad oggi la tendenza è invece al peggioramento.

IL NUOVO MODELLO DI SERVIZI MOSER. CHI CONOSCE GLI ATM EVOLUTI SA CHE SONO COMPLICATI DA USARE PER I CLIENTI E DA GESTIRE PER I COLLEGHI. CHI CONOSCE LA NOSTRA CLIENTELA SA BENISSIMO CHE UNA PARTE CONSISTENTE NON ADOTTERA’ MAI I NUOVI MEZZI SELF SERVICE, E CHE CERCHERA’, E TROVERA’, IL MODO PER NON ADOPERARLI, AL LIMITE CAMBIANDO BANCA.

MA QUI NESSUNO SOLLEVA OBIEZIONI (TRANNE NOI), COME SE NON SAPESSIMO TUTTI CHE CI STIAMO AVVIANDO VERSO UN PERIODO DIFFICILISSIMO, PER NOI E PER I  NOSTRI RAPPORTI CON LA CLIENTELA, CON IL 40% DELLE FILIALI RIDOTTE A PURI SELF SERVICE.

DIRIGENTI E QD  CHE ARRIVANO DA FUORI. ormai per trovare un collega proveniente da Carispezia, occorre scendere parecchio in basso nella gerarchia aziendale, e non sono molti neppure ai livelli medio alti. Tutti i Gruppi che hanno controllato quote importanti della  Cassa in questi ultimi vent’anni hanno sempre piazzato propri uomini ai massimi livelli, ma questa volta il fenomeno assomiglia ad una decapitazione totale del precedente mangement.

CHE SPAZIO Di CRESCITA HANNO OGGI COLLEGHI CHE HANNO FATTO E STANNO FACENDO LA LORO CARRIERA ALL’INTERNO DI  CARISPEZIA? POSSIBILE CHE TUTTI I GENI VENGANO DA FUORI?

LA SICUREZZA? UN OPTIONAL, E SOLO SE COSTA POCO

In questa banca il ruolo degli RLS è stato ridotto alla semplice lamentazione. Tutte le obiezioni sollevate, vengano verbalizzate e poi archiviate. Le nostre richieste di incontro, anche su problematiche particolarmente gravi, come il rischio rapina e le conseguenze dello stress lavoro correlato, cadono nel vuoto o, quando vengono accolte, si risolvono in una frustrante elencazione dei problemi.

Non abbiamo potuto vedere i progetti delle agenzie nuove o ristrutturate ed ora ci troviamo con entrate senza alcun controllo e casse piazzate nel bel mezzo dei saloni, senza alcuna tutela verso i malintenzionati.

Gli allarmi automatici che bloccano i nostri mezzi forti sembrano studiati solo per creare maggiori problemi ai colleghi, piuttosto che ai rapinatori.
 

Di fronte a tutto ciò noi non abbiamo ancora visto reazioni adeguate, anche se negli ultimi giorni  sono giunti segnali incoraggianti da parte di qualche altro sindacato di Carispezia

                CI AUGURIAMO CHE ALLE PAROLE SEGUANO I FATTI.

NOI CI SIAMO COME SEMPRE, PRONTI A MOBILITARCI IN DIFESA DEI LAVORATORI, MEGLIO ANCORA SE UNITARIAMENTE

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UNA RAPINA DIETRO L’ALTRA

COLPITA UN’ALTRA VOLTA UNA BANCA A POCHI PASSI DALL’ENTRATA IN AUTOSTRADA E GIOVEDÌ SVENTATA IN EXTREMIS UNA TENTATA RAPINA ALLA NOSTRA AGENZIA C.

La provincia della Spezia sembra diventata una sorta di El Dorado per i rapinatori di tutta Italia.

ANCHE SE QUESTA VOLTA LA BANDA E’ STATA ARRESTATA, DOBBIAMO PRENDERE ATTO CHE I RAPINATORI VENGONO DA OGNI DOVE PER ASSALTARE LE NOSTRE BANCHE.

EVIDENTEMENTE QUALCOSA NON VA NELLE MISURE DI SICUREZZA E DI DISSUASIONE FINORA ADOTTATE DA MOLTE BANCHE PRESENTI IN ZONA, E SOPRATTUTTO DA CARISPEZIA CHE GESTISCE IL MAGGIOR NUMERO DI FILIALI.

Le rapine si susseguono una dietro l’altra, nel giro di pochi mesi sono 7 gli sportelli assaltati, o ai quali si è tentato l’assalto.

Il fatto che solo due  di questi siano di Carispezia, non ci può certo consolare. Probabilmente è dovuto alle preesistenti strutture di controllo all’ingresso, non ancora completamente smantellate e non ancora tutte adeguate alla ultima moda di “banca aperta” importata da Parma.

Cancellati quasi completamente i piantonamenti, in lenta, ma inesorabile estinzione le porte con metal detector o registrazione dell’impronta, le agenzie ristrutturate ormai consentono l’ingresso senza alcun controllo.

Come sindacato e come RLS è stato più volte contestato un sistema che prevede come principale e quasi unica misura di dissuasione una drastica riduzione  del contante a portata di mano, misura in realtà risultata poco efficace di fronte ai professionisti, e però assai complessa da gestire per i colleghi. Non a caso l’importo medio del denaro sottratto nelle rapine è rimasto più o meno costante.

ABBIAMO LA NETTA IMPRESSIONE CHE LE SCELTE STRATEGICHE SULLA SICUREZZA ANTI RAPINA TENGANO CONTO ESCLUSIVAMENTE DEI COSTI E NON DELLA TUTELA DELL’INCOLUMITA’ FISICA E MENTALE DEI LAVORATORI.

E’ stato chiesto dagli RLS un incontro urgente, finalmente fissato per l’11 giugno, sia pure a livello di Gruppo e non di Banca.

COME FALCRI CONTINUIAMO A CHIEDERE POCHE ED IN DEFINITIVA POCO COSTOSE MISURE DI SICUREZZA:

  • IL MANTENIMENTO ANCHE NELLE PROSSIME RISTRUTTURAZIONI DEI PRESIDI ESISTENTI, CHE ALMENO TENGONO FUORI DALLE AGENZIE LE ARMI DA FUOCO,
  • LA CANCELLAZIONE DI ALLARMI PIU’ O MENO AUTOMATICI, RISCHIOSISSIMI PER I COLLEGHI COINVOLTI,
  • UN SERVIZIO DI PATTUGLIAMENTO ALMENO DELLE ZONE A MAGGIOR RISCHIO RAPINA, CONCORDATO SE POSSIBILE CON LE ALTRE BANCHE VICINE E, SOPRATTUTTO, AMPIAMENTE PUBBLICIZZATO.

La possibilità che una macchina con due guardie giurate a bordo controlli a brevi intervalli l’Agenzia, esclude l’attesa prolungata dell’apertura dei mezzi forti da parte dei rapinatori, che quindi  sarebbero fortemente dissuasi dall’assaltare le agenzie sotto protezione.

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