CERTAMENTE SU UNA COSA SONO D’ACCORDO, ALMENO IN TEORIA, AZIENDA E SINDACATI:
FARE MENO STRAORDINARI POSSIBILE.
Ma questa è proprio solo teoria, perché in realtà l’Azienda sa benissimo che nella maggior parte delle unità operative e dei giorni dell’anno, è praticamente impossibile svolgere adeguatamente i carichi di lavoro della giornata senza dover sforare gli orari previsti, e ALLORA cosa si inventa l’Azienda che invece gli straordinari LI VORREBBE Sì, MA GRATIS senza dover accreditare ore in banca ore o doverli retribuire in busta paga?
Oltre ai meccanismi contrattuali ben noti (ma chi ha firmato quelle norme capestro ???) ossia niente straordinario riconosciuto se si entra prima la mattina, niente straordinario riconosciuto se si salta in tutto od in parte la pausa pranzo (in compenso se arrivi in ritardo di 2 minuti alle 14 e 40 te li scalano dalla banca ore), niente straordinario riconosciuto se fai meno di mezz’ora in più la sera, bisognava trovare qualcosa d’altro per evitare che lo straordinario levitasse sempre di più, ben oltre i limiti fisiologici.
RICORDIAMO CHE SOLO A DICEMBRE SI SONO SUPERATE LE 1700 ORE.
Si è così tornati al meccanismo assurdo e surreale dell’autorizzazione anticipata, e data per di più da colleghi fisicamente estranei alla vita della filiale, che quindi non sono materialmente in grado di valutare le reali necessità.
DIMOSTRAZIONE EVIDENTE CHE L’AZIENDA NON SI FIDA NEANCHE DI QUEI COLLEGHI CHE ESSA STESSA HA MESSO A DIRIGERE LE FILIALI, E CHE EVIDENTEMENTE NON SONO CONSIDERATI IN GRADO DI RICONOSCERE UN’ESIGENZA VERA DA UNA FASULLA.
Ma non basta: anche chi è da solo pochi mesi in banca, sa che la maggior parte degli straordinari nascono da esigenze improvvise: casse che non quadrano, ATM più o meno evoluti che al momento della quadratura danno i numeri (letteralmente), assegni ed altre operazioni lunghe e difficili da sistemare al momento della quadratura finale.
E quindi sono tutti straordinari del tutto imprevedibili, non autorizzabili con ore di anticipo, salvo possedere efficientissime sfere di cristallo.
E ALLORA DI FRONTE A QUESTO ENNESIMO TENTATIVO DELL’AZIENDA DI SCORAGGIARE NON GLI STRAORDINARI, CHE SONO INVECE DIVENTATI INDISPENSABILI IN MOLTISSIMI CASI, MA IL PAGAMENTO DEGLI STESSI, SUGGERIAMO AI COLLEGHI:
SE POTETE RINVIARE, TIMBRATE ALLE 16 E 55 E NON UN MINUTO DI PIU’, MA SE PROPRIO NON POTETE MOLLARE TUTTO LI’, ALLORA SEGNALATE CON UNA E-MAIL AL VOSTRO CAPO L’IMPROVVISA ESIGENZA, CON POCHE E CHIARE PAROLE.
MEGLIO SCRIVERLE LE COSE, CHE COSI’ NON VANNO PERDUTE, O PEGGIO, DIMENTICATE.
E SE NON FUNZIONA NEANCHE COSI’, RICORDIAMO A TUTTI CHE NON RETRIBUIRE IL LAVORO EFFETTIVAMENTE SVOLTO, SIGNIFICA EVASIONE CONTRIBUTIVA E PREVIDENZIALE, OLTRE CHE LAVORO NERO, E CHE CI SONO APPOSITI ISTITUTI CHE SU QUESTO VIGILANO ISTITUZIONALMENTE.
QUINDI SE IL COLLEGA SVOLGE UN LAVORO IN REGIME DI STRAORDINARIO RICONOSCIUTO , PUO’ RIMANERE SUL LUOGO DI LAVORO, ALTRIMENTI DEVE ESSERNE ALLONTANATO, SALVO GUAI DI TUTTI I GENERI, COME INCAPPARE IN QUALCHE ISPETTORE O RESTARE SCOPERTO CON L’ASSICURAZIONE IN CASO DI INCIDENTE.