Novità sulle valutazioni

In un recente incontro con la delegazione aziendale di Gruppo, ci è stato comunicato che c’è un orientamento delle banche del gruppo a cambiare gli attuali livelli di valutazione delle prestazioni dei colleghi.

Come è noto attualmente tali livelli sono 4, convenzionalmente denominati A,B,C,D.

Nella nuova valutazione i livelli diventerebbero 6, mantenendo un unico livello negativo e sostanzialmente sventagliando su tre livelli l’attuale livello B.

Abbiamo sollevato alcune perplessità su questa operazione in quanto abbiamo verificato per esperienza  dei diversi sistemi di valutazione utilizzati nel tempo, che tanto maggiore è il numero dei livelli utilizzato, e altrettanto maggiore è normalmente la discrezionalità e la disomogeneità di giudizio dei valutatori.

In altri termini con pochi livelli è più facile che comunque colleghi a parità di prestazioni ricevano in unità operative diverse lo stesso giudizio, mentre con  più livelli è più facile riscontrare, nelle stesse condizioni, qualche disparità di giudizi.

Tale situazione comporterebbe ulteriori conseguenze negative se, come nel passato, a ciascun livello di valutazione fosse abbinata una percentuale diversa del premio incentivante spettante.

Nel corso dello stesso incontro abbiamo fatto rilevare come in alcune situazioni ci sia la tendenza a condizionare il giudizio sulla prestazione al raggiungimento dei budget di filiale.

I rappresentanti aziendali del Gruppo hanno ribadito con forza che le due cose sono su piani completamente diversi, anche perché gli obbiettivi sono di filiale e le valutazioni sono invece personali, e quello che si valuta nel definire la prestazione non è comunque un risultato quantitativo di vendita, ma come è esplicitamente scritto nell’articolo 74 del CCNL, sono “COMPETENZE PROFESSIONALI, PRECEDENTI PROFESSIONALI, PADRONANZA DEL RUOLO, ATTITUDINI E POTENZIALITA’ PROFESSIONALI, PRESTAZIONI“

Come sindacato abbiamo comunque chiesto ai rappresentanti del Gruppo di ribadire  questo concetto nella circolare nella quale verranno illustrate a tutti i colleghi le nuove caratteristiche del sistema valutativo, ed abbiamo ottenuto un impegno in questo senso.

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LE AGEVOLAZIONI AI COLLEGHI NON SONO UN REGALO

Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da colleghi relative a difficoltà trovate per ottenere risposte positive a loro richieste di usufruire delle agevolazioni creditizie previste dagli accordi vigenti.

Vogliamo sottolineare che queste agevolazioni, più che costituire dei  fringe benefit, in realtà  tengono conto del ruolo che i colleghi nel loro insieme hanno come clienti della banca infatti:

  • L’INSIEME DEI DIPENDENTI E DEI LORO PIU’ STRETTI PARENTI E’ IL PIU’ GROSSO CLIENTE DELLA BANCA.
  • LE PERCENTUALI DÌ CREDITO DETERIORATO A CARICO DEI DIPENDENTI NELLE OPERAZIONI CONVENZIONATE E’ ASSAI PROSSIMA ALLO ZERO.
  • I DIPENDENTI DISPONGONO DI ACCANTONAMENTI, IN TFR E NEI FONDI AZIENDALI, CHE SONO ROBUSTE GARANZIE A FRONTE DEI POSSIBILI CASI DI INSOLVENZA.

Insomma I colleghi sono, come clienti, tra più sicuri e tra i meno rischiosi in  termini di costo del credito.

Per questo chiediamo una maggiore elasticità nei loro confronti, pur nel dovuto rispetto delle regole previste.

Per esempio ci risulta che ci siano difficoltà per i colleghi ad ottenere una rinegoziazione delle sovvenzioni a suo tempo ottenute, e parzialmente  rimborsate, che a fronte di una adeguata documentazione, consenta di ottenere una nuova sovvenzione, a parità di rata e di importo massimo con la precedente, e con nuova scadenza, a fronte dell’estinzione della vecchia e del versamento al collega della differenza.
Un’ operazione largamente diffusa tra la normale clientela, ma difficile da ottenere per i dipendenti.

Inoltre per quanto riguarda specificatamente  i colleghi provenienti da Cariparma, in organico alle filiali liguri recentemente acquisite, che ancora hanno in essere vecchie sovvenzioni a tasso fisso, ora che sono dipendenti di Carispezia, non è più possibile per loro ottenere un adeguamento ai tassi correnti, come era invece normalmente  concesso ai dipendenti di Cariparma.

Questa discriminazione è  in contrasto con lo spirito dell’accordo sull’acquisizione delle filiali Cariparma, che garantiva ai nuovi dipendenti di Carispezia tutti i diritti di cui godevano in Cariparma.

Abbiamo perciò inviato alla Direzione una lettera in cui si chiede sostanzialmente di mantenere ai nuovi dipendenti tutte le agevolazioni di cui godevano prima del passaggio a Carispezia.

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SEI UFFICI CANCELLATI IN CARISPEZIA

Dopo una trattativa, tanto lunga quanto debole e rituale, le banche del Gruppo Cariparma hanno deciso di cancellare con un tratto di penna quasi cento uffici, di cui sei in Carispezia.

Difficile comprendere i motivi reali di una simile scelta, in tutto il Gruppo, ma soprattutto in Carispezia, considerati che i sei uffici erano stati ricostituiti appena tre anni fa per volontà dei vertici del Gruppo, subito dopo il passaggio di proprietà, a partire dal deserto lasciato da Intesa.
Ora quindi uffici nevralgici per il governo della banca, come il Legale, i Rischi, la Compliance, l’Organizzazione si ridurranno a semplici nuclei di riferimento aziendale degli analoghi uffici di Cariparma.
Come UNISIN FALCRI SILCEA Carispezia abbiamo espresso tutto il nostro stupore e la nostra preoccupazione per questa scelta che sembra andare verso la riduzione di Carispezia ad una sorta di super Area Territoriale, con tutte le conseguenze che possiamo facilmente immaginare.
Come sindacato peraltro avevamo ben poco ruolo e ben poco potere in questa scelta di ingegneria organizzativa aziendale che abbiamo dovuto accettare così com’era, prendendo per buone le scarne motivazioni fornite dal Gruppo, che ha parlato di semplificazione della  struttura a livello di Gruppo, e per quanto riguarda Carispezia e Friuladria, di indicazioni di Banca d’Italia, che peraltro a noi risulta aver chiesto solo una maggiore armonizzazione dell’attività degli uffici nelle diverse banche del Gruppo, e non una loro cancellazione pura e semplice.
Il nostro ruolo si è quindi forzatamente limitato ad ottenere per i colleghi degli uffici cancellati la garanzia di rimanere a lavorare  nel Palazzo di via Biassa, anche se distaccati per almeno tre anni  presso Cariparma, evitando così la loro  migrazione forzata a Parma, che francamente non vedevamo affatto necessaria, ed anzi controproducente per il loro ruolo di presidio presso Carispezia.

Abbiamo perciò sottoscritto il relativo accordo, con tutte le riserve e le preoccupazioni che abbiamo qui espresso, in considerazione del fatto che avevamo raggiunto l’unico obbiettivo possibile (in una simile trattativa resa debolissima e quasi inutile  da una serie di CCNL che abbiamo avuto modo di contestare al momento della firma), ossia  quello di salvaguardare quantomeno le condizioni minime accettabili di lavoro e di vita dei colleghi interessati.

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FIRMATO L’ACCORDO A TUTELA DEI COLLEGHI PROVENIENTI DA CARIPARMA

IERI SERA UNISIN FALCRI SILICEA HA FIRMATO L’ACCORDO CHE TUTELA I COLLEGHI IN ORGANICO NELLE FILIALI CARIPARMA DELLA LIGURIA E DESTINATI AD ENTRARE A MAGGIO IN CARISPEZIA.

NON SIAMO RIUSCITI AD OTTENERE INTEGRALMENTE IL NOSTRO SCOPO INIZIALE DI EQUIPARARE IN TOTO I NUOVI COLLEGHI AGLI ATTUALI DIPENDENTI CARISPEZIA, PERCHE’ SIAMO RIMASTI DA SOLI A SOSTENERE QUESTO OBBIETTIVO, MA ABBIAMO OTTENUTO ALCUNI IMPORTANTI RISULTATI, MIGLIORATIVI ANCHE DI PRECEDENTI ANALOGHI ACCORDI:

VERRANNO INFATTI  MANTENUTI IN ESSERE I PERCORSI DI CARRIERA ATTUALMENTE IN CORSO FINO ALLA MATURAZIONE DEL PROSSIMO LIVELLO PREVISTO, CONSERVANDO QUINDI ANZIANITA’ MATURATA E DIRITTO ALLA PRIMA PROMOZIONE, E SARANNO MANTENUTE LA TUTELA PREVIDENZIALE, L’ASSICURAZIONE SANITARIA, LE CONDIZIONI AGEVOLATE SUI RAPPORTI CON LA BANCA GIA’ IN ESSERE E VERRANNO LIMITATI AD UN MASSIMO DI 30 KM I TRASFERIMENTI FINO AL 30 GIUGNO DEL 2015.

BENVENUTI QUINDI IN CARISPEZIA AI NUOVI COLLEGHI !!!

                      LEGGI QUI IL TESTO DELL’ ACCORDO

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Trasferimenti e Progetto Liguria

TRASFERIMENTI: CHIEDIAMO TRASPARENZA E RISPETTO PER I COLLEGHI

Come già sottolineato in precedenti comunicati, UNISIN FALCRI SILCEA chiede con forza una svolta nelle modalità dei trasferimenti disposti dall’Azienda.

NESSUNO VUOLE NEGARE IL DIRITTO DELL’AZIENDA DI DISPORRE TRASFERIMENTI, OVE LO RITENGA NECESSARIO, MA NIENTE IMPEDISCE CHE IL TRASFERIMENTO STESSO VENGA COMUNICATO AL COLLEGA CON UN CONGRUO ANTICIPO E SOPRATTUTTO PRIMA DELLA DEFINITIVA FORMALIZZAZIONE, PER CONSENTIRGLI DI FAR PRESENTE EVENTUALI NECESSITA’ PERSONALI E FAMILIARI.

E’ ACCADUTO COSI’ PER DECENNI E NON CI PARE CHE LA CASSA NE ABBIA RICEVUTO PARTICOLARI DANNI.  

ORA, CON LE NOVITA’ PREVISTE DALLA CHIUSURA DI ALCUNE AGENZIE E CON IL PROGETTO LIGURIA, SI PRODURRANNO NECESSARIAMENTE ALTRI TRASFERIMENTI. CI ATTENDIAMO CHE L’AZIENDA EVITI DI COMUNICARE IL VENERDI’ POMERIGGIO I TRASFERIMENTI PREVISTI PER IL SUCCESSIVO LUNEDI’.

MIGLIOREREBBE CERTO DI MOLTO IL CLIMA AZIENDALE, PIU’ DI TANTE ALTRE INIZIATIVE, SE IL COLLEGA NON SI SENTISSE TRATTATO COME UN PACCO POSTALE.

LE PROPOSTE DI UNISIN FALCRI SILCEA PER I COLLEGHI DELLA LIGURIA

Nel corso degli incontri sulle tutele da garantire ai colleghi che  attualmente sono dipendenti di Cariparma nelle filiali della Liguria, UNISIN FALCRI SILICEA  ha messo a punto una proposta da presentare al Gruppo.
Riteniamo che sia corretto chiedere per tali colleghi gli stessi diritti e le stesse tutele che oggi  sono applicate ai dipendenti di Carispezia, in particolare:

  • L’applicazione degli stessi criteri per i percorsi di carriera ossia: Diritto per i gestori di diverso livello a maturare tutti e tre i gradini del percorso di carriera, qualunque sia l’organico delle agenzie dove operano.
    Diritto per i colleghi che lavorano nei centri imprese e private a ottenere gli stessi passaggi di livello che sono previsti per i colleghi di Carispezia.
    Automatismi fino a A3 L3 per i colleghi assunti prima del 2008 nelle diverse banche poi confluite in Cariparma.
  • Per i trasferimenti di iniziativa dell’azienda chiederemo un limite a 30 km fino al 31 dicembre 2015 e poi l’applicazione dei limiti previsti per Carispezia.
  • Infine riteniamo necessario prevedere la possibilità, a fronte di particolari necessità, di rimanere in organico a Cariparma.

Attendiamo nei prossimi incontri una risposta dell’Azienda e, come al solito, vi terremo informati sugli sviluppi della trattativa.

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AGGIORNAMENTI SU MOSER PROGETTO LIGURIA RISCHIO RAPINA

Negli incontri dei giorni scorsi ci sono stati diversi aggiornamenti sugli argomenti più scottanti del momento: vi forniamo qui una breve sintesi di quanto emerso:

MOSER: sono emerse diverse criticità nel progetto Moser, alcune individuate dall’Azienda, altre poste dalle organizzazioni sindacali che dimostrano, ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che il Gruppo preferisce la sperimentazione in “corpore vili” ossia manda avanti i dipendenti e poi vede che succede.

I TEMPI DI CHIUSURA: è emerso che quadrare e controllare tutta l’operatività della giornata tra le 16 e le 16 e 55, è praticamente impossibile e che quindi lo sforamento dell’orario di chiusura è sistematico. Quindi si sta sperimentando un nuovo software che ricicla le banconote in entrata per renderle disponibili in uscita, permettendo quindi fino ad una sola quadratura settimanale degli ATM evoluti e comunque ha disposto, dove permane ancora il software tradizionale, quadrature bisettimanali.

NORMATIVA ANTI RICICLAGGIO: UNISIN FALCRI SILCEA ha posto la scottante questione del controllo antiriciclaggio nelle Agenzie per Te, considerato che, come evidenziato dalle numerose e ponderose circolari di questi ultimi mesi, la normativa vigente è sempre più stringente. Siccome l’uso degli sportelli ATM evoluti, soprattutto nelle filiali senza cassieri dove è di fatto obbligatorio e quindi  generalizzato, evita qualsiasi verifica  immediato dell’operatività da parte degli Assistenti della Clientela, rimane da capire come si possa ottemperare ai controlli  che la normativa impone alle banche.
La risposta, oggettivamente parziale, del Gruppo è che i controlli diventano necessariamente a posteriori, sui tabulati riassuntivi dell’operatività. Questo parrebbe individuare nei direttori o nei loro delegati a verificare l’operatività gli unici responsabili del rispetto della normativa.
Non vorremmo che, come già accaduto in altre occasioni, si dovesse attendere qualche episodio eclatante, a danno di qualche collega, per trovare una soluzione più efficace alle problematiche che abbiamo posto.

MANAGER DI PICCOLI GRUPPI: non ci voleva poi molto a comprendere che scaricare su i direttori delle Agenzie capofila l’incarico di manager commerciale avrebbe sovraccaricato di lavoro colleghi già pesantemente impegnati. Il Gruppo ha preso alcuni vaghi impegni che attendiamo di vedere sostanziati.

CHIUSURA FILIALI: UNISIN FALCRI SILCEA, per quanto riguarda la nostra banca, ha espresso tutta la sua perplessità per la riduzione di uno sportello come l’ Ospedale, con notevole operatività e con molta raccolta diretta ed indiretta, a semplice recapito. Anche per quanto riguarda l’accorpamento di D ed S, abbiamo espresso la nostra preferenza per la ricollocazione di una delle due agenzie in una  zona della città, come quella di viale Italia tra corso Nazionale e piazza Concordia, dove ad una altissima intensità abitativa e commerciale non corrisponde alcuna presenza di Carispezia, e dove già a suo tempo si era ipotizzata una nuova apertura.

Preso atto dell’impossibilità di mantenere aperte due agenzie così vicine come Carispezia Bolzaneto e Cariparma agenzia 5 di Pontedecimo, abbiamo appreso con legittima soddisfazione che, come da formale richiesta della Delegazione UNISIN FALCRI SILCEA, si sia deciso di mantenere aperta quella meglio collocata e con maggiore operatività.

PROGETTO LIGURIA: Il Gruppo non ha presentato alcuna proposta in riguardo, ripercorrendo una strada già vista, e cioè quella di procrastinare fino agli ultimi giorni del periodo previsto l’intera trattativa, chiudendola poi tutta in una sola notte, imponendo di fatto l’accettazione di condizioni sfavorevoli per i colleghi interessati.
UNISIN FALCRI SILCEA è quindi orientata a presentare sin dal prossimo incontro proposte precise sulle tutele da assicurare ai colleghi che cambieranno banca nei prossimi mesi, a partire dalla possibilità, se ne avranno necessità, di poter optare per il mantenimento della vecchia appartenenza, e dall’applicazione ai nuovi colleghi delle attuali normative di Carispezia, ove più favorevoli, ad esempio, in materia di percorsi di carriera e di tutele sui trasferimenti

RISCHIO RAPINA:Nei giorni scorsi il giudice del Lavoro della Spezia ha condannato Carispezia a pagare una parte del risarcimento per le conseguenze psicofisiche subite da un collega che era stato coinvolto in una rapina alla filale di Aulla.
All’obiezione della Cassa che i responsabili del danno erano solo i rapinatori, il giudice ha sentenziato che la banca spezzina era anch’essa corresponsabile dell’avvenuta rapina, perché i sistemi di sicurezza adottati erano pesantemente carenti.

QUESTA VICENDA DIMOSTRA QUELLO CHE IL NOSTRO SINDACATO E MOLTI RLS HANNO SEMPRE SOSTENUTO E CIOE’ CHE LE MISURE DI SICUREZZA RITENUTE SUFFICIENTI DAL PROTOCOLLO FIRMATO DA BANCHE E PREFETTURE, E MAI DA NOI SOTTOSCRITTO, IN REALTA’ SONO INSUFFICIENTI CONTRO IL RISCHIO RAPINA.

E’ URGENTE UNA SVOLTA IN MATERIA DI SICUREZZA ANTI RAPINA, NEL CUI AMBITO DA QUALCHE ANNO SI SONO CONTINUAMENTE ATTENUATE LE MISURE DISSUASIVE PIU’ EFFICACI, NELL’ILLUSIONE CHE SI ANDASSE VERSO UNA RIDUZIONE DEL FENOMENO, COSA PURTROPPO CONTRADDETTA DAGLI ULTIMI DATI.

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NOTIZIA FLASH:

Castelnuovo ed Agenzia E da ottobre saranno “AGENZIE PER TE”

Nell’ambito di un programma di trasformazione che riguarderà il 40% delle agenzie del Gruppo Cariparma, entro il 2016 verranno abolite le casse in oltre trecento sportelli.
In Carispezia le prime due agenzie che, dopo la ristrutturazione prevista a partire dal 31 luglio, diverranno filiali senza casse saranno Castelnuovo e l’Agenzia E, che però conserverà un settore separato dove sarà mantenuta la Tesoreria e consentite le operazioni di cassa per i non clienti.Tutte le operazioni di cassa dovranno essere effettuate presso sportelli automatizzati, ad eccezione delle poche operazioni in cui è indispensabile l’uso del contante e l’emissione di assegni circolari.
Seguirà un comunicato con i particolari e la posizione del sindacato su questa decisione del Gruppo.

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VAP: ISTRUZIONI PER L’USO

Il premio aziendale concordato per Carispezia a livello di Gruppo CARIPARMA è, come è noto, leggermente inferiore a quello dell’anno scorso.

Vi sono comunque alcune novità nell’erogazione che potranno consentire ai colleghi che scelgano di averlo in tutto od in parte sotto forma di rimborso di servizi sociali di usufruire di fatto di una cifra complessivamente maggiore, rispetto al netto che riceverebbero in contanti in busta paga, dove risulterebbe decurtato dalle ritenute fiscali.

Il “piccolo miracolo” della crescita della cifra disponibile si spiega con il regime fiscale di totale esenzione previsto dalla legge qualora il premio venga erogato come servizi sociali.

Inoltre poiché il premio erogato come rimborso di servizi sociali è esentasse e senza contributi previdenziali anche per l’Azienda, questa ha deciso di rinunciare ad una parte della minor spesa a suo carico, incrementando il totale del premio, così detto sociale, di 50 o di 100 euro medi, a seconda delle scelte del dipendente.

PER CONSENTIRE AI COLLEGHI UNA SCELTA RAGIONATA RICORDIAMO CHE:

  • LA QUOTA TOTALE O PARZIALE RICEVUTA IN RIMBORSO SERVIZI NON E’ PENSIONABILE.
  • LA QUOTA VERSATA NEI FONDI PENSIONISTICI VERRA’ SOTTOPOSTA COMUNQUE AD UNA TASSAZIONE, SIA PURE  RIDOTTA, AL MOMENTO DELL’EROGAZIONE, ANTICIPATA O FINALE CHE SIA.

In pratica ogni collega potrà scegliere tra 3 distinte modalità di erogazione del premio:

  1. tutto in contanti e quindi regolarmente ed interamente  tassato,
  2. metà in contanti e metà in rimborso di prestazioni di welfare, tassato solo a metà e incrementato rispetto al premio in contanti di 50 euro medi,
  3. tutto come rimborso di prestazioni di welfare, totalmente esentasse e incrementato di 100 euro medi rispetto al premio in contanti.

PER CHI SCEGLIE DÌ RICEVERE IL 50% O TUTTO IL PREMIO IN SERVIZI DI WELFARE  (OPZIONI 2 E 3) QUALI SONO LE PRESTAZIONI IN WELFARE CHE IL COLLEGA PUO’ AVERE RIMBORSATE?

  1. SANITA’: PUO’ UTILIZZARE UNA QUOTA DEL PREMIO SOCIALE DI SUA SPETTANZA PER FARSI RIMBORSARE  LE QUOTE A SUO CARICO DELL’ASSICURAZIONE SANITARIA AZIENDALE RELATIVE AL 2013,
  2. PREVIDENZA: PUO’ UTILIZZARE UNA QUOTA, O L’INTERA  PARTE  DEL PREMIO SOCIALE DI SUA SPETTANZA PER INCREMENTARE IL VERSAMENTO  AI FONDI PREVIDENZIALI A CUI GIA’ L’AZIENDA CONTRIBUISCE (QUINDI  A TUTTI I FONDI RICONOSCIUTI E NON SOLO A QUELLO CARIPARMA),
  3. FORMAZIONE ED EDCUCAZIONE: PUO’ UTILIZZARE UNA QUOTA, O L’INTERA  PARTE  DEL PREMIO SOCIALE DI SUA SPETTANZA PER FARSI RIMBORSARE  SOLO LE SPESE PER LA FORMAZIONE SOSTENUTE PER I  SUOI FAMILIARI (E NON PER  LUI STESSO) DAL 1 GENNAIO AL 10 DICEMBRE 2013.

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UN’ ALTRA SBERLA …

I SINDACATI CONFEDERALI DI  GRUPPO HANNO FIRMATO L’ACCORDO SUL PREMIO AZIENDALE (VAP 2012) PAGABILE IL PROSSIMO AGOSTO (FORSE).

 IL PREMIO MEDIO IN DENARO PER CARISPEZIA E’ 1550 EURO PER GLI A3L3, OSSIA 50 EURO IN MENO DELL’ANNO SCORSO, E CI SONO TAGLI ANCORA MAGGIORI PER I PREMI DEI QUADRI DIRETTIVI.

UN’ ENNESIMA SBERLA AI LAVORATORI DI CARISPEZIA  CHE, MENTRE GLI UTILI DELLA BANCA SALGONO DEL 42% E LE CEDOLE PAGATE AGLI AZIONISTI ADDIRITTURA DEL 62%, SI VEDONO TAGLIARE, SIA PURE DI NON MOLTO, IL PROPRIO PREMIO AZIENDALE.

UNITA’ SINDACALE FALCRI SILCEA DI CARIPARMA DECIDERA’ SE  FIRMARE DOPO AVER CONSULTATO I PROPRI ORGANI DIRIGENTI.

LA FALCRI CARISPEZIA, NEL PIENO RISPETTO DEL MANDATO DELLE ASSEMBLEE, RITIENE DI NON POTER ADERIRE AD UN SIMILE ACCORDO CHE, INVECE DI PREMIARE, PUNISCE  I LAVORATORI E CHE VIENE AD ESSERE SOLO L’ULTIMO IN ORDINE DI TEMPO DI UNA SERIE DI ACCORDI, TUTTI PEGGIORATIVI DELLE CONDIZIONI DI LAVORO E DI VITA DEI COLLEGHI. FIRMATI DAI CONFEDERALI  NEL GIUGNO, NELL’OTTOBRE E NEL DICEMBRE DEL 2012.

ENTREREMO NEI PARTICOLARI NEI PROSSIMI GIORNI, RICORDIAMO SOLO CHE COMUNQUE QUELLO CHE RIMANE DEL  PREMIO VERRA’ EROGATO NON PRIMA DI AGOSTO.

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Chiusura B.O.C. e straordinari: SERVE RISPETTO PER I LAVORATORI

 

           “Sei a bordo?” ci si rivolgeva con un tono vagamente intimidatorio ai colleghi non troppo entusiasti di certe iniziative aziendali.

            Ma “essere a bordo” nella tradizione della marineria, così ben nota nelle nostre zone, ed un po’ meno, sembra, oltre la Cisa, significa prima di tutto e soprattutto, il totale e reciproco rispetto, tra il comandante e l’ultimo dei marinai, visto che tutti a bordo condividono rischi e responsabilità.

            Rispetto verso i lavoratori che sembra mancare nella nostra Azienda, dove spesso siamo considerati degli scansafatiche nelle e-mail dei responsabili commerciali con termini molte volte irriproducibili in un comunicato, se non si vuole finire in un tribunale, o pacchi postali, da spedire il venerdì per il lunedì, con motivazioni sconosciute ed un semplice francobollo, da un posto di lavoro all’altro, con effetti soggettivamente, e qualche volta oggettivamente, vissuti come punitivi.

            Ma a vedere quello che accade ai colleghi del BOC, o in materia di straordinario, forse le navi a cui si fa riferimento sono le galere veneziane, dove una parte dell’equipaggio scontava pene detentive in uno stato di semilibertà.

CARISPEZIA: UNICA BANCA DEL GRUPPO CARIPARMA  A RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI NEL 2012

Alla luce di ciò appare ingrata e beffarda la recente moda di descrivere in ogni occasione di incontro  i colleghi come passatisti che vivono di rendita, incapaci di percepire il “cambiamento”.

Proprio in questi ultimi anni i lavoratori della Carispezia hanno invece dimostrato una straordinaria abilità di conseguire ottimi risultati mantenendo eccellenti rapporti con la clientela nonostante continui (e spesso mal gestiti) cambi di proprietà, organizzativi e procedurali.

“ASFALTATURA” DEL BOC DI CARISPEZIA

Nell’incontro di Venerdì 15 marzo, l’Azienda non ci ha dato alcuna nuova garanzia nei confronti di colleghi, che pure molto hanno dato a questa Azienda. Dopo colloqui quasi solo formali, con un ventaglio di offerte praticamente simbolico, ormai da varie settimane i colleghi interessati attendono il verdetto finale, che comporterà per tutti loro un cambio totale di lavoro, ed in qualche caso di vita.

            In tutti questi anni non ci eravamo mai trovati di fronte a chiusure così drammatiche, perché sempre l’Azienda, ed il Gruppo di cui faceva al momento parte, considerando attitudini e capacità individuali, lasciava comunque qualche via  di uscita, almeno per i casi più complessi.

            Rimane sempre più forte IL SAPORE DI AMARO PER UNA OPERAZIONE CHE, A FRONTE DI POCHI E POCO PROBABILI RISPARMI, COMPORTERÀ’ CERTAMENTE NON UN “EFFICENTAMENTO” DEL BOC, MA IL SUO ESATTO CONTRARIO.

STRAORDINARIO: RIDOTTO SI’, MA SOLO QUELLO REGOLARMENTE RETRIBUITO

La stessa mancanza di rispetto la viviamo ogni giorno nelle filiali e negli uffici dell’azienda, sulla vicenda degli straordinari.

            Dai dati forniti dall’Azienda, dopo l’ingresso della nuova normativa, le prestazioni aggiuntive risultano ENORMEMENTE DIMINUITE, ma dalle segnalazioni che continuiamo a ricevere sappiamo per certo che moltissime ore di straordinario non autorizzato continuano ad essere svolte.

            Sulle mancate autorizzazioni continua il rimpallo di responsabilità tra Direzione e direttori di agenzia, ma quello che è certo, è che LA SITUAZIONE E’ VERAMENTE AI LIMITI DELL’ ILLEGALITA’, quando non li supera in modo pesante.

            Non siamo disposti a tollerare oltre una simile situazione, favorita anche da una normativa tutta a sfavore dei lavoratori che pure qualche sindacato ha sottoscritto senza esitazioni.

            Facciamo un esempio concreto: un cassiere ha rilevato dalla sua situazione in HR Access  : che in una certa giornata, è entrato regolarmente al mattino, uscito regolarmente per la pausa pranzo, rientrato alle 14 e 41, e quindi con un minuto di ritardo dalla stessa pausa, uscito alle 17.22 alla sera, e quindi 27 minuti oltre l’orario, per aver dovuto caricare il bancomat a sportelli chiusi. In definitiva il collega risulta aver lavorato quel giorno un totale di 7 ore e 56 minuti, ossia 26 MINUTI IN PIU’ DELL’ORARIO CONTRATTUALE EPPURE ALLA FINE RISULTA ESSERE STATO PENALIZZATO CON UNA DECURTAZIONE DI 5 MINUTI DALLA  SUA BANCA ORE.

            CI TROVIAMO DI FRONTE A QUALCOSA DI MOLTO VICINO AD UNA SOTTRAZIONE INDEBITA, CHE MOLTIPLICATA PER CENTINAIA DI CASI ANALOGHI OGNI MESE SIGNIFICA MIGLIAIA DI ORE DI LAVORO REGOLARMENTE SVOLTE E CHE LA BANCA OGNI ANNO NON RETRIBUISCE, SENZA NEPPURE INFRANGERE GLI ACCORDI SINDACALI E LA NORMATIVA INTERNA.

            Stiamo facendo le necessarie verifiche, anche con l’Azienda, se questo sia consentito dalla vigente legislazione, e se non troveremo in tempi ragionevoli una soluzione adeguata, ci rivolgeremo a chi di competenza per salvaguardare i diritti dei colleghi.


E GLI ALTRI SINDACATI?

QUANDO NON SONO IMPEGNATI A FIRMARE PESSIMI ACCORDI, COME LE STELLE STANNO A GUARDARE…

La Spezia, 17 marzo 2013
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