I lavoratori di Carispezia, chiamati per la prima volta da tempo immemorabile unitariamente da tutte le organizzazioni sindacali allo sciopero, hanno dato una risposta di amplissima adesione.
NONOSTANTE IL CLIMA CHE L’AZIENDA HA CERCATO DI IMPORRE, LA LARGA MAGGIORANZA DEI COLLEGHI HA ADERITO ALLO SCIOPERO E LA GRANDISSIMA MAGGIORANZA DELLE AGENZIE HA CHIUSO I BATTENTI.
Ora l’Azienda, che proprio in questi giorni ha festeggiato un ennesimo record di profitti, dovrà cominciare a ricordarsi che a guadagnare quei profitti sono stati proprio quei lavoratori che hanno aderito in massa allo sciopero.
Ci fanno naturalmente piacere i ringraziamenti dell’amministratore delegato del Gruppo, ma con tutta evidenza non ci possiamo accontentare: in Carispezia, e non solo, la pressione sui lavoratori ha raggiunto e superato tutti i limiti accettabili.
In Carispezia in particolare sono venuti anche a mancare anche quei naturali incentivi derivati da un equo trattamento economico e dal riconoscimento della crescita professionale.
LA SITUAZIONE E’ DI CONSEGUENZA ASSOLUTAMENTE INSOSTENIBILE: O CI SI DECIDE A RAFFORZARE GLI ORGANICI E A DARE I NECESSARI RICONOSCIMENTI, OPPURE SARANNO SEMPRE DI PIU’ I COLLEGHI CHE SCOPPIERANNO, GLI OBBIETTIVI CHE DIVERRANNO IRRAGGIUNGIBILI E LE AGENZIE CHE NON SI POTRANNO APRIRE PER ASSOLUTA MANCANZA DI PERSONALE.
CI AVVIAMO A PERIODI DELL’ANNO CARATTERIZZATI DA GRANDE INTENSITÀ’ DI LAVORO.
CI ASPETTIAMO CHE L’AZIENDA DIA LE RISPOSTE GIUSTE ALLE NOSTRE GIUSTE RICHIESTE.
E SAPPIAMO ORMAI CHE I COLLEGHI SONO PRONTI A MOBILITARSI DI NUOVO, SE SARA’ VERAMENTE NECESSARIO.