UN PROGETTO RISCHIOSO

Un nuovo modello di filiale che non tiene conto del tipo prevalente di clientela di molte agenzie del Gruppo.

Nell’incontro del 16 luglio, il Gruppo ha illustrato in modo approfondito il nuovo MOdello SERvizi (MOSER) che ha intenzione di impostare in tutte e tre le banche del Gruppo.

In particolare il MOSER si articola in tre nuove strutture organizzative:

  1. I gruppi di filiali, ciascuno dotato di un suo manager commerciale,
  2. i Poli affari da situare nelle principali città con consistente presenza delle banche del Gruppo,
  3. le Agenzie Per Te (APERTE), nelle quali dovrebbero scomparire quasi completamente le tradizionali casse.

Anche se suscitano qualche perplessità anche i primi due punti del progetto MOSER, ossia la creazione dei manager commerciali e dei poli affari, che sembrano una forma di ulteriore stratificazione e duplicazione della già burocratizzata struttura del Gruppo (in pratica i manager sembrano destinati a moltiplicare le figure di quei  dirigenti il cui unico compito pare essere quello di stimolare gli altri a lavorare ed i Centri affari sembrano doppioni dei Centri imprese), la maggiore (e più sgradita) sorpresa è venuta dall’ambizioso piano di trasformazione di oltre 300 filiali (IL 40%  DEL TOTALE!!) in Agenzie Per Te da effettuare entro il 2016.

In un primo tempo ci era stato detto che la creazione di agenzie in cui le casse fisiche vengono sostituite quasi totalmente da macchinari self service, sarebbe stata graduale ed avrebbe riguardato solo le filiali dove da tempo erano presenti ATM evoluti e Chioschi elettronici e dove già una parte consistente della clientela si era abituata ad utilizzarli.

Invece si parte da due agenzie, la E e Castelnuovo, dove ad oggi le macchine evolute non esistono e dove l’afflusso della clientela alle casse è rilevante e costante.

Alle perplessità espresse in generale sull’abolizione delle casse a fronte di una clientela poco propensa ad utilizzare congegni self service e che mantiene un forte e positivo legame personale con i nostri colleghi, legame che spesso è determinante per il radicamento di massa che la nostra Cassa vanta in molte zone delle provincie tradizionali, si è aggiunta una forte preoccupazione per quello che appare un balzo in avanti, che rischia di mettere in notevole difficoltà una parte consistente della clientela.

COME AL SOLITO IL GRUPPO HA MOSTRATO SCARSO INTERESSE PER IL DESTINO DEI COLLEGHI COINVOLTI: NON SI E’ PARLATO DA PARTE AZIENDALE DI INQUADRAMENTI DELLE NUOVE FIGURE CHE EMERGERANNO IN MODO RILEVANTE  DAL MOSER (MANAGER COMMERCIALI E ADDETTI ALL’ACCOGLIENZA SOPRATTUTTO) A CUI SI CHIEDE UNA NUOVA E PIU’ RILEVANTE PROFESSIONALITA’, CHE PERO’ AL MOMENTO NON VIENE IN ALCUN MODO RICONOSCIUTA.

CI SONO POI, DEL TUTTO IRRISOLTI, IL PROBLEMA DELLE INDENNITA’ DI CASSA, CHE PER ORA VENGONO PAGATE, MA CHE SENZA UN PRECISO ACCORDO POTREBBERO IN ALCUNI CASI VENIR MENO, E LA MOBILITA’CHE DERIVERA’ DAI TAGLI DI ORGANICO CHE IL GRUPPO RITIENE (?!) DI POTER  ATTUARE NELLE AGENZIE PER TE (HA IPOTIZZATO 1 O 2 PER AGENZIA A REGIME).

DOVE ANDRANNO QUESTI COLLEGHI IN PIU’?
QUANTO LONTANO POTRANNO ESSERE TRASFERITI E CON QUALI GARANZIE?

SENZA QUESTE RISPOSTE SARA’ DIFFICILE CHIEDERE AI COLLEGHI UN NUOVO E PIU’ RILEVANTE IMPEGNO, CHE PREVEDE CORSI ED QUINDI UN PIU’ ARTICOLATO E COMPLESSO  MODO DI LAVORARE, PERCIO‘ LA DELEGAZIONE DI GRUPPO DI UNITA’ SINDACALE HA CHIESTO UN IMMEDIATO INCONTRO SU QUESTI TEMI.

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