CONTINUA LA POLITICA DEI TAGLI E/O DELLE CANCELLAZIONI DEI PERCORSI DI CARRIERA NEL GRUPPO CARIPARMA
CHE RAGGIUNGE IL SUO MASSIMO IN CARISPEZIA DOVE TUTTI I PERCORSI DI CARRIERA A LIVELLO AZIENDALE SONO STATI CANCELLATI, ALMENO SECONDO IL PARERE DEL GRUPPO (ed anche di alcuni sindacati di Carispezia…).
Avevamo mandato l’11 febbraio (?!) alla direzione di CARISPEZIA ed al Gruppo CARIPARMA una lettera in cui chiarivamo che i percorsi di carriera esistenti fino al 31 dicembre 2012, dovevano essere considerati ancora ultraattivi, nonostante che il famigerato accordo sottoscritto dai soliti FIRMA FIRMA l’11 ottobre 2012 ne dichiarasse la fine per quella data.
Il Gruppo, bontà sua, ci ha risposto solo il 24 aprile (?!), assicurandoci un incontro sull’argomento entro, pensate un po’, il 31 dicembre del 2014, e preannunciando comunque come scopo di quel incontro la volontà di armonizzare i percorsi di Carispezia a quelli di Cariparma, assai meno vantaggiosi per i colleghi.
MA QUESTO NON BASTAVA ANCORA AL GRUPPO, EVIDENTEMENTE DESIDEROSO DI RICAVARE ULTERIORI NUOVI RISPARMI DAL TAGLIO DEI PERCORSI DI CARRIERA, INFATTI NEL CORSO DELLA TRATTATIVA SUI NUOVI ”MERCATI IMPRESA” DESTINATI A SOSTITUIRE CENTRI IMPRESE E CENTRI CORPORATE, IL GRUPPO FACEVA UNA PROPOSTA SUI PERCORSI DI CARRIERA DEI COLLEGHI IMPEGNATI IN QUEI NUOVI UFFICI TALMENTE AL RIBASSO, PERSINO PER QUANTO RIGUARDA CARIPARMA, CHE NESSUNO DEI SINDACATI OSAVA SOTTOSCRIVERLA.
RISULTATO: OGGI ANCHE CARIPARMA SI VEDE CANCELLATI QUEI POCHI INQUADRAMENTI PREVISTI NEI SUOI EX CENTRI IMPRESE ED EX CENTRI CORPORATE E PER CARISPEZIA IL GRUPPO CONTINUA A SOSTENERE L’ASSENZA DI QUALSIASI FORMA DI PERCORSO DI CARRIERA.
UNITA’ SINDACALE CARISPEZIA RITIENE CHE LA POLITICA DEL PERSONALE DEL GRUPPO SIA MIOPE E DANNOSA PERSINO PER LE STESSE BANCHE CHE NE FANNO PARTE.
I PERCORSI DI CARRIERA INFATTI GARANTIVANO UN INCENTIVO ED UN RICONOSCIMENTO PER COLLEGHI A CUI MOLTO SI CHIEDE, CON UNA SPESA LIMITATISSIMA PER L’AZIENDA, CONSIDERATO CHE I PASSAGGI DA UN GRADO ALL’ALTRO SONO ECONOMICAMENTE POCO PIU’ CONSISTENTI DEGLI SCATTI DI ANZIANITA’.
INSOMMA IL PASSAGGIO DI LIVELLO ERA UN CONTENTINO, POCO DI PIU’ DI UNA PACCA SULLA SPALLA PER COLLEGHI CHE MOLTO STANNO DANDO A QUESTA AZIENDA.
SIAMO ARRIVATI AL PUNTO CHE, PER RISPARMIARE POCHI EURO, SI GIUNGE ALL’ASSURDO CHE UN DIRETTORE DI FILIALE PUO’ RIMANERE INQUADRATO NELL’AREA PROFESSIONALE PER SEMPRE, FINO ALLA PENSIONE, SENZA ALCUNA SPERANZA DI PASSARE QUADRO, E CHE UN GESTORE, DI QUALUNQUE TIPO PUO’ RIMANERE INQUADRATO NEL LIVELLO DI INGRESSO DI A3L1 PER TUTTA LA SUA VITA LAVORATIVA.
SE SI CONSIDERA CHE QUESTA SITUAZIONE COLPISCE SOPRATTUTTO I (POCHI) GIOVANI COLLEGHI, PROPRIO QUEI GIOVANI COLLEGHI SU CUI TANTO DICE DI PUNTARE L’AZIENDA PER IL PROPRIO FUTURO SVILUPPO, CHE ERANO OVVIAMENTE I MAGGIORI BENEFICIATI DAI PREESISTENTI PERCORSI DI CARRIERA, VIENE SPONTANEO CHIEDERSI QUALE MAI SIA LA LOGICA CHE ISPIRA UNA SIMILE POLITICA DI RISPARMIO AD OGNI COSTO, IN UNA BANCA CHE, RIPETIAMOLO PER L’ENNESIMA VOLTA, HA CHIUSO IL 2013 CON UNO DEI MIGLIORI BILANCI DELLA SUA STORIA.