Verso lo sciopero del 25 Luglio (3)

MA QUANTE ORE DI LAVORO FACCIAMO EFFETTIVAMENTE?

Come i colleghi sanno benissimo, da un anno e mezzo circa, a seguito di uno sciagurato accordo firmato a livello di Gruppo da alcuni sindacati, riuscire a vedere riconosciuto lo straordinario effettivamente fatto è diventato molto più difficile.

Oltre a quello svolto nel corso dell’intervallo del pranzo, che non si poteva già da prima vedere compensato, è stata regalata all’azienda anche la prima mezz’ora dopo l’orario normale, e i quarti d’ora successivi, se non completi.

Nonostante ciò i sistematici tagli al personale ci hanno costretto comunque in questi ultimi mesi a moltiplicare anche le ore ufficialmente registrate e compensate, e già l’Azienda pensa a ripristinare il controllo preventivo da parte dell’ufficio personale, perché cominciano ad essere “troppe” le ore retribuite.

Se poi consideriamo le infinite ore di straordinario non retribuite dei quadri, le riunioni sistematicamente convocate dopo la fine dell’orario di lavoro, non possiamo non chiederci. DI QUANTE ORE SETTIMANALI SIA EFFETTIVAMENTE DIVENTATO IL NOSTRO ORARIO REALE DI LAVORO SETTIMANALE.

QUANTO RISPARMIA LA NOSTRA AZIENDA COSTRINGENDOCI OGNI SETTIMANA A TANTISSIME ORE DI LAVORO IN PIU’ E RETRIBUENDO POCO E MALE IL NOSTRO ORARIO EXTRA, INVECE DI ASSUMERE QUALCHE INDISPENSABILE COLLEGA IN PIU’ IN SOSTITUZIONE DI CHI E’ ANDATO VIA???

DAI BILANCI DI CARISPEZIA DAL 2011 ALLA FINE 2013, QUANDO PER ALTRO NON ERANO ANDATI VIA MOLTI DEI COLLEGHI PREVISTI IN USCITA DALL’ACCORDO SUL FONDO ESUBERI, RISULTA CHE IL COSTO DEL PERSONALE, NONOSTANTE GLI AUMENTI PREVISTI DAL CONTRATTO NAZIONALE, E’ RIMASTO IN DUE ANNI SOSTANZIALMENTE INVARIATO.

IN PRATICA BUONA PARTE DEGLI UTILI DI CARISPEZIA SONO USCITI DALLE NOSTRE TASCHE.

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NON ARRIVANO ANCORA LE RISPOSTE DELL’AZIENDA…

…E INTANTO SI PROFILANO NUOVI TAGLI.

Percorsi di carriera per il Progetto Liguria

Abbiamo chiesto di nuovo  una risposta sui percorsi di carriera dei colleghi di Cariparma che nell’ ambito del Progetto Liguria sono destinati a entrare in Carispezia.

La nostra richiesta è semplice: chiediamo che vengano equiparati in linea di massima ai dipendenti di Carispezia, consentendo loro di completare la maturazione dei passaggi di livello attualmente in corso, e che vengano applicati anche a loro i pochi automatismi ancora in essere nella nostra banca.

Questo per evitare di avere un’ennesima divisione tra colleghi della stessa banca e garantire un minimo di equità di trattamento a tutti.

Il Gruppo ha ancora una volta rinviato la risposta ai prossimi incontri previsti  per il 26 febbraio e per il 5 marzo.

Percorsi di carriera per Carispezia

Come sapete un’ interpretazione arbitraria di parte aziendale del già di suo pessimo accordo dell’ 11 ottobre 2012, ha cancellato in Carispezia tutti gli avanzamenti previsti dai percorsi di carriera vigenti che abbiano iniziato a maturare dopo il 31 dicembre 2012.

Alleghiamo la lettera che abbiamo inviato alla Direzione contestando l’interpretazione aziendale, e rivendicando l’ ultraattività dei percorsi, almeno fino ad un nuovo accordo di gruppo, che peraltro, visti i tempi e l’atteggiamento passivo dei sindacati confederali, dobbiamo attenderci al ribasso.

A proposito dell’accordo 11 ottobre 2012: ribadiamo il giudizio totalmente negativo.

Il nostro parere è fortemente rafforzato proprio da quello che sta succedendo in questi giorni, e neppure i sindacati confederali devono essere stati tanto convinti della sua bontà, se hanno evitato a suo tempo di sottoporlo al voto delle assemblee.

NUOVI TAGLI IN VISTA IN UFFICI E CENTRI IMPRESA E CORPORATE

Maggiori dettagli arriveranno non prima del 5 marzo, ma già dai primi accenni abbiamo capito che si preparano nuovi e corposi tagli di organici in tutta una serie di uffici e centri: una rivisitazione che cambierà molti nomi di uffici, aggraverà i già gravosi carichi di lavoro, scaricandoli come  sempre su meno lavoratori, e questo a fronte di un Gruppo in ottima salute finanziaria con profitti alle stelle, pagamenti agli azionisti in cedole dell’ordine di varie centinaia milioni di euro e  tutto ciò proprio grazie al lavoro e all’impegno di quei lavoratori che oggi si vogliono ulteriormente sovraccaricare di lavoro.

A proposito lo straordinario (persino quello regolarmente pagato, figuriamoci quello effettivo) è tornato vicino ai picchi di due anni fa, con punte particolarmente elevate nelle agenzie per te, ormai a due mesi dalla partenza.

A QUESTO RIGUARDO INVITIAMO I COLLEGHI A SEGNALARE SISTEMATICAMENTE CON E MAIL AI PROPRI SUPERIORI LO STRAORDINARIO EFFETTUATO.

VISTO CHE IN MOLTI CASI SIAMO OBBLIGATI A FARLO, ALMENO FACCIAMOCELO COMPENSARE.

E OGNI VOLTA CHE NON SIA ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE, RICORDIAMOCI CHE IL  NOSTRO ORARIO DI LAVORO FINISCE ALLE 16 E 55.

 

L’AZIENDA TAGLIA GLI ORGANICI E CI SOVRACCARICA DI LAVORO, ANCHE PERCHE’ NOI ACCETTIAMO DI CONTINUARE A LAVORARE SISTEMATICAMENTE OLTRE L’ORARIO PREVISTO.

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ALTRI 2 IN MENO!!!

NON SONO STATI CONSOLIDATI A DUE COLLEGHI I CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO SCADENTI IL 30 NOVEMBRE

La Falcri considera pesantemente negativa la scelta di Carispezia di lasciare a casa due giovani colleghi assunti a tempo determinato e giunti alla conclusione del loro contratto alla fine di novembre.

Si tratta di due giovani lavoratori, molto apprezzati da colleghi e superiori, che hanno dato in questi mesi un contributo decisivo per il funzionamento delle filiali dove hanno operato, coprendo ruoli permanenti in organico, che quindi dal 2 dicembre rimarranno vacanti e dovranno essere in qualche modo riempiti, tirando così ancora di più una coperta sempre più corta.

Questa è di fatto una risposta TOTALMENTE NEGATIVA al nostro comunicato in cui lamentavamo un TAGLIO NETTO DEL PERSONALE DI 16 RISORSE, destinate entro fine anno al Fondo o alla pensione,  E CHIEDEVAMO QUINDI UN RAFFORZAMENTO DELL’ORGANICO.

CI DOMANDIAMO COME PENSI L’AZIENDA DI FAR FRONTE ALLE PUNTE DI LAVORO CHE CI ATTENDONO TRADIZIONALMENTE ATTORNO AL FINE ANNO, RINUNCIANDO OLTRE TUTTO ANCHE A DUE VALIDE RISORSE, OLTRE ALLE 16 GIA’ IN USCITA.

NON CERTO RIUTILIZZANDO LA PATTUGLIA DELLA TASK FORCE, SOLO IN PARTE IMPIEGABILE IN COMPITI DI PRIMA LINEA, OPPURE CONTANDO SUL RECUPERO DI QUALCHE CASSIERE DALLE AGENZIE PER TE, DOVE PER ALMENO ALCUNI MESI,  SARANNO NECESSARI SEMMAI DEI RAFFORZAMENTI.

INSOMMA AI LAVORATORI OBERATI DA CARICHI DI LAVORO GIA’ ORA INSOSTENIBILI, L’AZIENDA HA RISPOSTO NEI FATTI DIMINUENDO ANCORA I COLLEGHI IN PRIMA LINEA, MANDANDO A CASA DUE VALIDI COLLEGHI E, CON LA CREAZIONE DEI MANAGER COMMERCIALI, AUMENTANDO IL NUMERO DEGLI “STAMBURATORI”, OSSIA DEI DIRIGENTI DESTINATI A BATTERE IL RITMO A CHI REMA PER DAVVERO.

NEI PROSSIMI MESI SCADRANNO ALTRI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO E VOGLIAMO CAPIRE QUALI SONO LE REALI INTENZIONI DELL’AZIENDA.

SE PERMARRA’ L’ATTUALE BLOCCO DELLE ASSUNZIONI, RISPONDEREMO CHIAMANDO I COLLEGHI ALLA MOBILITAZIONE.

DA SUBITO INVITIAMO DI NUOVO TUTTI A RIDURRE LE ORE DI STRAORDINARIO EFFETTIVO, OSSIA NON SOLO DI QUELLO RETRIBUITO , MA ANCHE DI QUEL MOLTISSIMO FATTO GRATIS DAI QUADRI E DAI COLLEGHI CHE RINUNCIANO MAGARI ALLA PAUSA PRANZO O PROLUNGANO IL LORO ORARIO SERALE SENZA NEPPURE POTER CHIEDERE IL CORRISPETTIVO COMPENSO.

COSI’ DIAMO SOLO MODO ALL’AZIENDA DI AUMENTARE IN MODO INDEFINITO GLI OBBIETTIVI E CONTEMPORANEAMENTE TAGLIARE GLI ORGANI, ACCRESCENDO QUINDI I NOSTRI CARICHI DI LAVORO, SENZA PRENDERSI NEMMENO IL DISTURBO DI CONSOLIDARE I PRECARI CHE GIA’ LAVORANO  CON NOI.

UNA VOLTA SI CHIAMAVA AUMENTARE LO SFRUTTAMENTO…

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Meglio tardi che mai !!!

Finalmente qualche altro sindacato comincia ad accorgersi che la situazione é disastrosa…

(Ma dove erano quando scioperavamo per avere nuove assunzioni!?!)

In questa banca stanno rapidamente peggiorando le condizioni di lavoro e di vita e la FALCRI è comunque pronta a sostenere qualsiasi iniziativa che possa smuovere l’attuale passività.

RIEPILOGHIAMO IN BREVE I PRINCIPALI DISASTRI:

TAGLIO DEGLI ORGANICI. la rete ed alcuni uffici stanno subendo un progressivo taglio degli organici, aggravato dalla mancata sostituzione delle lunghe assenze.

Nelle filiali, ma anche in molti corridoi della Direzione, si trovano sempre più box di cassa, scrivanie ed interi uffici vuoti.  LE FILE DI CLIENTI SI SNODANO PER DECINE DI METRI E NON E’ RARO IL CASO CHE LE CASSE CHIUDANO MOLTO PIU’ TARDI DELL’ORARIO STABILITO.

I COLLEGHI RIMANGONO MOLTE ORE OLTRE L’ORARIO, QUASI SEMPRE SENZA NEPPURE VEDERSI RETRIBUITO LO STRAORDINARIO.

Il disagio, la fatica e i carichi di lavoro crescono ancor di più in corrispondenza della stagione estiva, sia per l’accumularsi di ferie che devono essere smaltite, che per l’afflusso maggiore sugli sportelli turistici.

CORSI OBBLIGATORI SOLO ON LINE.  E’ arrivata una lunga lista  di corsi on line obbligatori da completare entro tempi piuttosto brevi, mentre scarseggiano, o mancano proprio del tutto, i corsi in aula. Così, per esempio, si nominano nuovi gestori,  ma non gli si da neppure una formazione di base sul loro nuovo ruolo, tanto se sbagliano qualcosa, è solo colpa loro.

Oltre alla evidente constatazione che i corsi on line sono assai meno efficaci di quelli in aula, (ED INFATTI L’ISVAP PRETENDE CORSI OBBLIGATORI IN AULA), TUTTI CI DOMANDIAMO COME E QUANDO POSSIAMO UTILIZZARE CON PROFITTO I CORSI ON LINE, TRA UN CLIENTE E L’ALTRO E TRA UNA SOLLECITAZIONE E L’ALTRA DEI NOSTRI UFFICI COMMERCIALI.

La verità, a tutti nota, ma negata dall’Azienda, è che i  CORSI ON LINE, COSI’ COME SONO, NON SERVONO A NIENTE PERCHE’ IN REALTA’ SI FANNO SCORRERE LE SLIDES SENZA NEPPURE GUARDARLE, PUR DI ARRIVARE IN FONDO AL CORSO.
Così non impariamo niente, ed in compenso la nostra ignoranza può essere fonti di infiniti guai, disciplinari, ma anche giudiziali.

PRESSIONI COMMERCIALI.  I COLLEGHI SONO CONTINUAMENTE SOTTOPOSTI A PESANTISSIME PRESSIONI COMMERCIALI, SPESSO CONTRADDITTORIE, SPESSO AL LIMITE DEL TURPILOQUIO, SPESSO INGIUSTIFICATE, SEMPRE FRUSTRANTI PER CHI LE SUBISCE.

Questa banca sembra considerare la sberla (metaforica, ma non troppo) come un utile mezzo di pressione, ed il totale disinteresse per le reali condizioni di mercato delle diverse realtà come un metodo assai persuasivo per costringere i colleghi ai salti mortali e/o al mancato raggiungimento dei badget.

Vorremmo più colleghi impegnati nel raggiungimento degli obbiettivi, e meno colleghi impegnati solo a spingere gli altri a raggiungerli, vorremmo obbiettivi più equilibrati e realistici, ma ad oggi la tendenza è invece al peggioramento.

IL NUOVO MODELLO DI SERVIZI MOSER. CHI CONOSCE GLI ATM EVOLUTI SA CHE SONO COMPLICATI DA USARE PER I CLIENTI E DA GESTIRE PER I COLLEGHI. CHI CONOSCE LA NOSTRA CLIENTELA SA BENISSIMO CHE UNA PARTE CONSISTENTE NON ADOTTERA’ MAI I NUOVI MEZZI SELF SERVICE, E CHE CERCHERA’, E TROVERA’, IL MODO PER NON ADOPERARLI, AL LIMITE CAMBIANDO BANCA.

MA QUI NESSUNO SOLLEVA OBIEZIONI (TRANNE NOI), COME SE NON SAPESSIMO TUTTI CHE CI STIAMO AVVIANDO VERSO UN PERIODO DIFFICILISSIMO, PER NOI E PER I  NOSTRI RAPPORTI CON LA CLIENTELA, CON IL 40% DELLE FILIALI RIDOTTE A PURI SELF SERVICE.

DIRIGENTI E QD  CHE ARRIVANO DA FUORI. ormai per trovare un collega proveniente da Carispezia, occorre scendere parecchio in basso nella gerarchia aziendale, e non sono molti neppure ai livelli medio alti. Tutti i Gruppi che hanno controllato quote importanti della  Cassa in questi ultimi vent’anni hanno sempre piazzato propri uomini ai massimi livelli, ma questa volta il fenomeno assomiglia ad una decapitazione totale del precedente mangement.

CHE SPAZIO Di CRESCITA HANNO OGGI COLLEGHI CHE HANNO FATTO E STANNO FACENDO LA LORO CARRIERA ALL’INTERNO DI  CARISPEZIA? POSSIBILE CHE TUTTI I GENI VENGANO DA FUORI?

LA SICUREZZA? UN OPTIONAL, E SOLO SE COSTA POCO

In questa banca il ruolo degli RLS è stato ridotto alla semplice lamentazione. Tutte le obiezioni sollevate, vengano verbalizzate e poi archiviate. Le nostre richieste di incontro, anche su problematiche particolarmente gravi, come il rischio rapina e le conseguenze dello stress lavoro correlato, cadono nel vuoto o, quando vengono accolte, si risolvono in una frustrante elencazione dei problemi.

Non abbiamo potuto vedere i progetti delle agenzie nuove o ristrutturate ed ora ci troviamo con entrate senza alcun controllo e casse piazzate nel bel mezzo dei saloni, senza alcuna tutela verso i malintenzionati.

Gli allarmi automatici che bloccano i nostri mezzi forti sembrano studiati solo per creare maggiori problemi ai colleghi, piuttosto che ai rapinatori.
 

Di fronte a tutto ciò noi non abbiamo ancora visto reazioni adeguate, anche se negli ultimi giorni  sono giunti segnali incoraggianti da parte di qualche altro sindacato di Carispezia

                CI AUGURIAMO CHE ALLE PAROLE SEGUANO I FATTI.

NOI CI SIAMO COME SEMPRE, PRONTI A MOBILITARCI IN DIFESA DEI LAVORATORI, MEGLIO ANCORA SE UNITARIAMENTE

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Siamo troppo pochi

NON SAPPIAMO CON QUALI CRITERI L’AZIENDA STABILISCA IL NUMERO MINIMO DI DIPENDENTI NECESSARI PER FAR FUNZIONARE OGNI SINGOLA FILALE E OGNI SINGOLO UFFICIO, NE’ CI E’ MAI STATO COMUNICATO SE QUESTO NUMERO E’ EFFETTIVAMENTE RISPETTATO, MA UNA COSA I LAVORATORI LA SANNO BENISSIMO, PERCHÉ OGNI GIORNO NE SENTONO GLI EFFETTI SULLA PROPRIA PELLE:

SIAMO TROPPO POCHI

  • DOPO LA DURISSIMA CURA DIMAGRANTE SUBITA DA INTESA,
  • DOPO LA RICOSTITUZIONE DI DIVERSI UFFICI INTERNI DA PARTE DEL GRUPPO CARIPARMA,
  • CON L’USCITA DI ALTRI 25 COLLEGHI , TRA IL 2012 E  LA FINE DEL 2013,
  • CON IL TAGLIO DRASTICO DELLO STRAORDINARIO,
  • CON L’OBBLIGO DI USUFRUIRE DI TUTTE LE FERIE E DI TUTTA LA BANCA ORE, COMPRESO L’ ARRETRATO,
  • CON LA  SCELTA DÌ NON SOSTITUIRE LE LUNGHE ASSENZE.

SI E’ VENUTA AD ACCENTUARE UNA SITUAZIONE DI PESANTE CARENZA DEGLI ORGANICI CHE SI RIFLETTE IMMEDIATAMENTE  SULL’ACCRESCIMENTO  INSOPPORTABILE DEI CARICHI DI LAVORO  E CON L’ IMPOSSIBILITA’, DA PARTE DI  MOLTI COLLEGHI,  DI MANTENERSI IN PARI CON LE MOLTEPLICI, ED A VOLTE ESAGERATAMENTE  COMPLESSE, PROCEDURE DI LAVORO.

COSI’ CRESCONO LE FILE DI CLIENTI E PARALLELAMENTE AUMENTA IN MODO ESPONENZIALE LO STRESS A CUI VENGONO  SOTTOPOSTI I LAVORATORI.

NON COMPRENDIAMO NEPPURE CHE VANTAGGIO TRAGGA L’AZIENDA DA UNA SIMILE SITUAZIONE.

ABBIAMO PRESO ATTO  CHE L’ATTUALE DIREZIONE E’ RIUSCITA QUANTOMENO A MANTENERE PRESSAPPOCO COSTANTE  IL NUMERO COMPLESSIVO DEI DIPENDENTI, ANCHE UTILIZZANDO TEMPI DETERMINATI (CHE CI AUGURIAMO VENGANO TUTTI CONFERMATI),  MA  SAPPIAMO BENE CHE QUESTO NON BASTA PIU’, COME NON APPARE RISOLUTIVA  LA RIDISTRIBUZIONE DI ALCUNI COLLEGHI DEL BOC NELLA RETE.

LA CASSA HA CHIUSO CON OTTIMI RISULTATI IL 2012, GRAZIE AL LAVORO ED ALL’IMPEGNO DI TUTTI.  SE VUOLE CONTINUARE COSI’ ANCHE NEI PROSSIMI ANNI, DEVE GARANTIRE UN NUMERO ADEGUATO DI LAVORATORI, SAPENDO CHE  ASSUMERE UN NUOVO DIPENDENTE NON E’ UNA SPESA IN PIU’, MA UN INVESTIMENTO SUL FUTURO.

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Chiusura B.O.C. e straordinari: SERVE RISPETTO PER I LAVORATORI

 

           “Sei a bordo?” ci si rivolgeva con un tono vagamente intimidatorio ai colleghi non troppo entusiasti di certe iniziative aziendali.

            Ma “essere a bordo” nella tradizione della marineria, così ben nota nelle nostre zone, ed un po’ meno, sembra, oltre la Cisa, significa prima di tutto e soprattutto, il totale e reciproco rispetto, tra il comandante e l’ultimo dei marinai, visto che tutti a bordo condividono rischi e responsabilità.

            Rispetto verso i lavoratori che sembra mancare nella nostra Azienda, dove spesso siamo considerati degli scansafatiche nelle e-mail dei responsabili commerciali con termini molte volte irriproducibili in un comunicato, se non si vuole finire in un tribunale, o pacchi postali, da spedire il venerdì per il lunedì, con motivazioni sconosciute ed un semplice francobollo, da un posto di lavoro all’altro, con effetti soggettivamente, e qualche volta oggettivamente, vissuti come punitivi.

            Ma a vedere quello che accade ai colleghi del BOC, o in materia di straordinario, forse le navi a cui si fa riferimento sono le galere veneziane, dove una parte dell’equipaggio scontava pene detentive in uno stato di semilibertà.

CARISPEZIA: UNICA BANCA DEL GRUPPO CARIPARMA  A RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI NEL 2012

Alla luce di ciò appare ingrata e beffarda la recente moda di descrivere in ogni occasione di incontro  i colleghi come passatisti che vivono di rendita, incapaci di percepire il “cambiamento”.

Proprio in questi ultimi anni i lavoratori della Carispezia hanno invece dimostrato una straordinaria abilità di conseguire ottimi risultati mantenendo eccellenti rapporti con la clientela nonostante continui (e spesso mal gestiti) cambi di proprietà, organizzativi e procedurali.

“ASFALTATURA” DEL BOC DI CARISPEZIA

Nell’incontro di Venerdì 15 marzo, l’Azienda non ci ha dato alcuna nuova garanzia nei confronti di colleghi, che pure molto hanno dato a questa Azienda. Dopo colloqui quasi solo formali, con un ventaglio di offerte praticamente simbolico, ormai da varie settimane i colleghi interessati attendono il verdetto finale, che comporterà per tutti loro un cambio totale di lavoro, ed in qualche caso di vita.

            In tutti questi anni non ci eravamo mai trovati di fronte a chiusure così drammatiche, perché sempre l’Azienda, ed il Gruppo di cui faceva al momento parte, considerando attitudini e capacità individuali, lasciava comunque qualche via  di uscita, almeno per i casi più complessi.

            Rimane sempre più forte IL SAPORE DI AMARO PER UNA OPERAZIONE CHE, A FRONTE DI POCHI E POCO PROBABILI RISPARMI, COMPORTERÀ’ CERTAMENTE NON UN “EFFICENTAMENTO” DEL BOC, MA IL SUO ESATTO CONTRARIO.

STRAORDINARIO: RIDOTTO SI’, MA SOLO QUELLO REGOLARMENTE RETRIBUITO

La stessa mancanza di rispetto la viviamo ogni giorno nelle filiali e negli uffici dell’azienda, sulla vicenda degli straordinari.

            Dai dati forniti dall’Azienda, dopo l’ingresso della nuova normativa, le prestazioni aggiuntive risultano ENORMEMENTE DIMINUITE, ma dalle segnalazioni che continuiamo a ricevere sappiamo per certo che moltissime ore di straordinario non autorizzato continuano ad essere svolte.

            Sulle mancate autorizzazioni continua il rimpallo di responsabilità tra Direzione e direttori di agenzia, ma quello che è certo, è che LA SITUAZIONE E’ VERAMENTE AI LIMITI DELL’ ILLEGALITA’, quando non li supera in modo pesante.

            Non siamo disposti a tollerare oltre una simile situazione, favorita anche da una normativa tutta a sfavore dei lavoratori che pure qualche sindacato ha sottoscritto senza esitazioni.

            Facciamo un esempio concreto: un cassiere ha rilevato dalla sua situazione in HR Access  : che in una certa giornata, è entrato regolarmente al mattino, uscito regolarmente per la pausa pranzo, rientrato alle 14 e 41, e quindi con un minuto di ritardo dalla stessa pausa, uscito alle 17.22 alla sera, e quindi 27 minuti oltre l’orario, per aver dovuto caricare il bancomat a sportelli chiusi. In definitiva il collega risulta aver lavorato quel giorno un totale di 7 ore e 56 minuti, ossia 26 MINUTI IN PIU’ DELL’ORARIO CONTRATTUALE EPPURE ALLA FINE RISULTA ESSERE STATO PENALIZZATO CON UNA DECURTAZIONE DI 5 MINUTI DALLA  SUA BANCA ORE.

            CI TROVIAMO DI FRONTE A QUALCOSA DI MOLTO VICINO AD UNA SOTTRAZIONE INDEBITA, CHE MOLTIPLICATA PER CENTINAIA DI CASI ANALOGHI OGNI MESE SIGNIFICA MIGLIAIA DI ORE DI LAVORO REGOLARMENTE SVOLTE E CHE LA BANCA OGNI ANNO NON RETRIBUISCE, SENZA NEPPURE INFRANGERE GLI ACCORDI SINDACALI E LA NORMATIVA INTERNA.

            Stiamo facendo le necessarie verifiche, anche con l’Azienda, se questo sia consentito dalla vigente legislazione, e se non troveremo in tempi ragionevoli una soluzione adeguata, ci rivolgeremo a chi di competenza per salvaguardare i diritti dei colleghi.


E GLI ALTRI SINDACATI?

QUANDO NON SONO IMPEGNATI A FIRMARE PESSIMI ACCORDI, COME LE STELLE STANNO A GUARDARE…

La Spezia, 17 marzo 2013
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Su BOC trattativa debolissima

Nell‘ incontro di ieri sulla chiusura del Back Office Centralizzato sono arrivate  solo cattive notizie.

L’ Azienda ha respinto, senza dare alcuna motivazione, la nostra obiezione sul loro rifiuto di aprire una procedura per rilevanti  modifiche organizzative per quanto riguarda la scelta di smobilitare il BOC, e quindi  invieremo alla nostra Segreteria nazionale una segnalazione di palese violazione contrattuale da inoltrare all’ABI sulla base del’articolo 27 CCNL 8/12/2007, per ottenere su questo argomento un incontro tra le parti in sede nazionale.

Questo non solo per tutelare i colleghi direttamente coinvolti in questa occasione, ma per chiarire una volta per tutte cosa si intende per “RILEVANTI RISTRUTTURAZIONI” ED EVITARE CHE ALTRI POSSIBILI ULTERIORI FUTURI TERREMOTI DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA BANCA, PASSINO PER SEMPLICI ED ININFLUENTI AGGIUSTAMENTI, NON SUBORDINATI AD ALCUNA TRATTATIVA.

Nel merito l’Azienda ha ribadito la sua decisione di cancellare totalmente il BOC, in nome di presunti risparmi, ed ha dato ai colleghi interessati ben poche alternative: in pratica la scelta tra entrare nella Task force che proseguirà anche quest’anno nell’ adeguata verifica delle posizioni anagrafiche, o andare direttamente in una cassa.

Se si considerano i percorsi professionali, le esperienze maturate e le età anagrafiche della maggior parte dei colleghi coinvolti, per molti di loro si tratta di intraprendere un nuovo mestiere a pochi anni dalla pensione. Ci  pare proprio che l’Azienda non si preoccupi affatto di utilizzare al meglio colleghi di provata esperienza.

Ci rivedremo entro metà marzo, ma abbiamo pochissima fiducia che in quella sede l’ Azienda dia risposte accettabili alle nostre obiezioni.

STRAORDINARIO: UN ABISSO TRA DICHIARAZIONI UFFICIALI E REALTA’ EFFETTIVA

Ci segnalano da più parti che l’attuale disciplina della concessione dell’autorizzazione per il lavoro straordinario, si sta rapidamente trasformando, almeno in parte, non in una riduzione delle ore effettive di straordinario (riduzione peraltro in alcuni casi assolutamente incompatibile con le esigenze di filiali sempre più strangolate dai tagli all’organico), ma IN UNA MERA RIDUZIONE SOLO DELLE ORE DI STRAORDINARIO EFFETTIVAMENTE RETRIBUITO.

OSSIA LO STRAORDINARIO, MAGARI UN PO’ MENO DI PRIMA, SI  CONTINUA A FARLO, MA SPARISCE DALLE STATISTICHE E DALLE RETRIBUZIONI SEMPLICEMENTE PERCHE’ NON LO SI AUTORIZZA PIU’.

L’AZIENDA HA PIU’ VOLTE DICHIARATO, SIA A NOI CHE AI DIRETTORI DI FILIALE, CHE NON E’ ACCETTABILE, E NEPPURE LEGALE, EFFETTUARE STRAORDINARIO NON AUTORIZZATO.

RIMANE DA CAPIRE ALLORA, NEL RIMPALLO DELLE RESPONSABILITA’, SU CHI RICADA EFFETTIVAMENTE L’ONERE DI AUTORIZZARE O MENO LO STRAORDINARIO.

L’AZIENDA DICHIARA CHE L’AUTORIZZAZIONE, QUANDO E’ RICHIESTA DAI DIRETTORI, VIENE QUASI SEMPRE CONCESSA, I DIRETTORI DICONO L’ESATTO CONTRARIO, E INTANTO I COLLEGHI MACINANO ORE E ORE DI STRAORDINARIO SENZA RICEVERE ALCUN COMPENSO, NE’ IN TERMINI DI ACCUMULO IN BANCA ORE NE’ IN TERMINI DI RETRIBUZIONE E NON SANNO NEMMENO CON CHI DEVONO  PRENDERSELA.

SI SAPPIA CHE IL  SINDACATO (DI CERTO ALMENO LA FALCRI) NON PUO’ TOLLERARE ULTERIORMENTE UN SIMILE ANDAZZO, E CHE, SE CONTINUERA’ COSI’, SARANNO CHIAMATE LE  AUTORITA’ DI VIGILANZA COMPETENTI A STABILIRE CHI HA MANCATO.

UN’ UNICA BUONA  NOTIZIA: I COLLEGHI CHE AVEVANO GIA’ INIZIATO AL 31 DICEMBRE 2012 AD ACCUMULARE ANZIANITA’ NEL RUOLO, IN VISTA DI  UN PASSAGGIO DI LIVELLO PREVISTO DAI PRECEDENTI PERCORSI DI CARRIERA, RICEVERANNO LA PROMOZIONE AL RAGGIUNGIMENTO DEL NUMERO DI MESI PREVISTO NEL VECCHIO ACCORDO.

PS. VEDIAMO CON PIACERE CHE ANCHE GLI ALTRI SINDACATI STANNO PONENDO IL PROBLEMA DELLE CARENZE DI ORGANICO E DELLE MANCATE SOSTITUZIONI. CI ATTENDIAMO QUINDI UNA FORTE INIZIATIVA QUALORA L’AZIENDA NON PROCEDA RAPIDAMENTE A NUOVE ASSUNZIONI.

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CANCELLATO IL BACK OFFICE !!!

Con un semplice tratto di penna e poche parole, la Direzione ci ha comunicato che da aprile non esisterà più il BOC di Carispezia e che non è nemmeno previsto, come nelle altre banche del Gruppo, il mantenimento di un nucleo di colleghi che costituisca una valida interfaccia tra l’azienda esterna che appalterà il lavoro prima svolto dal BOC ed i colleghi di Carispezia.

Scompare così una struttura che era sopravissuta anche al passaggio di Carispezia in gruppi pesantemente accentratori, come  Cr Firenze ed Intesa, che, in nome di una necessaria riservatezza dell’operatività delle banche, avevano però preferito mantenere nell’ambito bancario le molte operazioni svolte dai back office.

Assolutamente incerto il destino dei 15 colleghi del BOC,  a cui si chiederà, dopo decenni di lavoro e spesso ad età non più propriamente verdi, di imparare, nel giro di poche settimane, un nuovo mestiere.

Unisin Falcri ha espresso nell’ incontro di ieri tutta la propria contrarietà ad un’operazione i cui vantaggi economici sono dubbi ed i cui inconvenienti sono invece sotto gli occhi di tutti.

Esternalizzare a società ed a lavoratori presumibilmente mal pagati  (sennò dove sta il guadagno?) e perciò in continua rotazione, attività così delicate e complesse come quelle normalmente svolte dal BOC, rischia di creare, ed ha già creato nel passato, enormi inconvenienti, prima di tutto a carico dei colleghi che affideranno le proprie operazioni a  quelle società.

Questa contrarietà era peraltro già stata espressa da Unisin Falcri Silcea al tavolo di Gruppo, dove per lo meno era stato garantito il mantenimento di un’ interfaccia aziendale, in Cariparma e Friuladria, perché di Carispezia non si era parlato, in grado di attenuare i disagi dell’esternalizzazione.

La cancellazione totale del BOC, unita alla notizia che dei 7 dirigenti presenti in azienda al 31 dicembre 2012, ben 5 erano in distacco da altre banche del gruppo, quindi per definizione non stabilmente integrati in Carispezia, oltre alla prolungata vacanza di alcuni incarichi assai delicati, come quello di responsabile dell’ex ufficio legale ed alla mancanza di notizie  sulla ipotizzata acquisizione delle filiali liguri di Cariparma, fanno a questo punto concretamente temere per la sopravvivenza di qualsiasi forma di autonomia per Carispezia.

Ad aggravare il quadro si aggiunge la totale cancellazione di ogni forma di contrattazione aziendale, prevista esplicitamente, per quanto riguarda i percorsi di carriera dall’accordo aziendale dell’11 ottobre 2012 e per quanto riguarda la mobilità dalla lettera a latere dell’accordo 20 dicembre 2012, entrambi respinti e non accettati da Unisin Falcri Silcea, ed entrambi sottoscritti senza obiezioni dagli altri sindacati.

La Falcri Carispezia ha comunque già attivato le procedure di confronto previste in caso di rilevanti innovazioni organizzative dall’ articolo 15 del CCNL, per tutelare in ogni modo i colleghi interessati dalla cancellazione del BOC.

Leggiamo che anche le altre Organizzazioni sindacali hanno sollevato problemi relativi al caos nato sulla autorizzazione dello straordinario, e sui trasferimenti selvaggi, nonché sul mancato adeguamento delle condizioni bancarie e sui percorsi di carriera che danneggiano i colleghi degli uffici interni ed, aggiungiamo noi, anche chi lavora nelle agenzie sotto gli 8 addetti.

Concordiamo senz’altro con le critiche avanzate, ed abbiamo chiesto un attento monitoraggio da parte dell’Azienda per verificare che vengano evitate prestazioni straordinarie non autorizzate e quindi non retribuite, che sarebbero totalmente illegali.

ABBIAMO INVECE QUALCHE PERPLESSITA’ SULLA COERENZA DI QUEI SINDACATI CHE HANNO FIRMATO SOLO 3 MESI FA UN ACCORDO IN CUI SI DICEVA CHE “I PERCORSI PROFESSIONALI SEGUIRANNO IL MEDESIMO SVILUPPO DI QUANTO SARA’ PREVISTO A LIVELLO DÌ GRUPPO”, E CHE SI ACCORGANO SOLO OGGI CHE I PERCORSI DI CARIPARMA DANNEGGIANO PESANTEMENTE MOLTISSIMI COLLEGHI ED HANNO POI FIRMATO UN MESE FA UN ALTRO ACCORDO CHE REGOLAMENTA LO STRAORDINARIO, SALVO ACCORGERSI SOLO  ORA DEL CAOS CHE NE E’ DERIVATO.

IN QUESTO CASO NON POSSIAMO DIRE “MEGLIO TARDI CHE MAI” PERCHE’ ORMAI IL DISASTRO E’ STATO FATTO, CON IL LORO CONSENSO E LA LORO FIRMA E SENZA AVER CONSULTATO I LAVORATORI, DI CUI SI RICORDANO SOLO ORA.

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COME NON RETRIBUIRE LO STRAORDINARIO

DOPO L’AUTO REGALO DI NATALE DELL’ACCORDO DEL 20 DICEMBRE, ORA STANNO FINENDO NELLA CALZA DELLA BEFANA DI CARISPEZIA TANTE ORE DI  STRAORDINARIO NON RETRIBUITO, NE’ ACCANTONATO IN BANCA ORE SEMPRE, OVVIAMENTE, A SPESE DEI LAVORATORI.

Ci sono giunte numerose segnalazioni da parte di molti colleghi di una attuazione a dir poco restrittiva del già pesante accordo del 20 dicembre (che noi comunque non abbiamo sottoscritto).

Infatti in molti casi, a fronte di improvvise ed imprevedibili emergenze, i colleghi hanno macinato diverse ore di straordinario, che poi non sono state autorizzate, e quindi né retribuite, né accantonate a banca ore, unendo così al danno di dover uscire parecchio dopo l’orario previsto, anche la beffa di doverlo fare gratis.

Questo è del tutto inaccettabile e addirittura anticostituzionale visto che viene palesemente violato l’articolo 36 della costituzione che così recita:

“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro”.

Su questo argomento abbiamo quindi inviato una specifica LETTERA ALLA DIREZIONE che alleghiamo, da cui ci attendiamo un deciso ED IMMEDIATO cambio di rotta.

INVITIAMO PERTANTO I COLLEGHI A SEGNALARCI TEMPESTIVAMENTE  SE LE DIFFICOLTA’ A FARSI RETRIBUIRE ORE DI STRAORDINARIO EFFETTIVAMENTE ESEGUITE FINORA RISCONTRATE PROSEGUIRANNO ANCHE NEI PROSSIMI GIORNI.

IN TAL CASO NON STAREMO CERTO CON LE MANI IN MANO.

QUI la lettera inviata alla Direzione

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