UN ACCORDO POCO EFFICACE

Era praticamente impossibile scrivere un accordo a livello di Gruppo sulle pressioni commerciali, che superasse i limiti evidenti di quello sottoscritto a livello nazionale dall’ABI. Ed infatti l’accordo firmato nei giorni scorsi a Parma non aggiunge molto ai contenuti di quello nazionale.
In particolare continua a mancare la parte più importante, ossia la previsione di una qualche “punizione” per chi non dovesse applicare i principi dell’accordo, peraltro talmente fumosi e retorici da risultare quasi incomprensibili.
In pratica non solo non è previsto alcun provvedimento per i manager che dovessero attuare comportamenti “difformi”, ma non è chiaro nemmeno quali sarebbero questi comportamenti difformi.
L’accordo sconta un vizio d’origine, ossia quello di essere una foglia di fico che doveva essere applicata necessariamente per coprire le vergogne di un sistema bancario che ha spinto i propri dipendenti a vendere di tutto e di più agli ignari clienti.
L’ ABI, con quell’accordo, cercava di dimostrare, con l’avallo dei sindacati, che quei comportamenti erano stati difformi rispetto alle sane regole del mondo bancario, e che si siglava un accordo ufficiale per evitare che manager senza scrupolo continuassero a spingere sui propri collaboratori per far vendere prodotti indigeribili a clienti inappropriati.
Di positivo nell’accordo di Gruppo c’è l’istituzione di un’apposita commissione PARITETICA TRA AZIENDA E SINDACATI, peraltro prevista anche dal Nazionale, dove verranno discusse le segnalazioni dei lavoratori.
SEGNALAZIONI CHE POTRANNO ESSERE FATTE ATTRAVERSO I PROPRI RAPPRESENTANTI SINDACALI, E CHE CALDAMENTE INVITIAMO A FARE DA SUBITO, GARANTENDO OVVIAMENTE IL PIU’ TOTALE ANONIMATO AI COLLEGHI.

Leggi QUI il testo dell’ accordo

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Nuovi progetti e vecchi problemi

In data odierna abbiamo sollecitato l’Azienda a convocare l’incontro che ci era stato garantito nel confronto di due mesi fa.

All’ordine del giorno:

  • problemi dei poli affari
  • verifica degli organici
  • scadenza tempi determinati

Clicca QUI per leggere il comunicato unitario su:

  • progetto Filse
  • orario esteso
  • condizioni Cartasi’ dipendenti
  • nuova “agenzia per te”

 

 

 

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Corsi inutili, anzi dannosi…

Il sindacato ha sempre ritenuto la formazione permanente dei lavoratori un mezzo necessario per accrescere la professionalità e, soprattutto, assolutamente indispensabile per evitare di incorrere in violazioni della normativa, soprattutto in tema di riciclaggio e sicurezza.

Persino nel Contratto nazionale viene individuata una durata minima annuale di 24 ore per la formazione in orario di lavoro.

Purtroppo tutto ciò viene completamente svuotato di significato dalla possibilità, prevista nella riga subito successiva del contratto, dell’autoformazione, anche con mezzi telematici.

Molte aziende, compresa la nostra, hanno utilizzato al massimo la formazione on line, che, nei fatti, è persino peggio che nessuna formazione.

Infatti il pesantissimo carico di lavoro che si rovescia ogni giorno sui colleghi  impedisce di fatto qualunque processo di apprendimento decente durante l’orario di lavoro.

I colleghi, pressati dagli stamburatori commerciali, o direttamente dalla clientela, hanno ormai inventato i metodi più creativi per far finta di completare i corsi definiti “obbligatori”.

Si clicca appena possibile sull’ “avanti” e si utilizzano stampate girate da colleghi per rispondere ai test.

Sarebbe già grave il danno se si limitasse ad un mancato sviluppo professionale, ma la cosa più pericolosa di tutte è che molti di questi corsi sono obbligatori per legge, o comunque per normative varie, e che la mancata conoscenza di alcuni contenuti, può produrre pesanti conseguenze ai colleghi.

Sappiamo di multe multi milionarie per errori fatti in operazioni con clienti sottoposti ad embargo, ma anche di processi e penalità per colleghi che non avevano rispettato procedure e limiti che avrebbero teoricamente dovuto conoscere, avendo “completato” corsi obbligatori.

Ora ci si avvia alla MIFID 2, che impone limiti ancora più stringenti all’attività bancaria, e quindi rende più che mai necessaria una formazione “vera”.

Stiamo discutendo con il Gruppo il cosiddetto “easy learning”, che dovrebbe permettere ai colleghi di svolgere i corsi a domicilio o su hub aziendali diversi dall’abituale luogo di lavoro, comunque durante l’orario di lavoro.

Ci auguriamo che non si finisca per costringere i colleghi a svolgere i corsi interamente durante il proprio tempo libero, in violazione di tutte le normative contrattuali.

Vi terremo aggiornati e ci auguriamo, come al solito, di non trovarci isolati nel condurre questa battaglia. 

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Telefonate inevase…

Nell’ultimo incontro con la Delegazione aziendale di Gruppo, ci è stato comunicato che, visto il considerevole numero di chiamate telefoniche che risultano inevase, e che costituiscono uno delle maggiori ragioni di insoddisfazione della clientela, sarebbe stata sperimentata, per poi essere esteso  a tutto il Gruppo, la cablatura delle telefonate, per cui  al cliente arriverà un messaggio che promette un prossimo richiamo ed al gestore una e mail con gli estremi della chiamata non raccolta  in vista di un più o meno immediato richiamo.

La nostra Delegazione al tavolo di Gruppo, con l’appoggio di alcune altre sigle sindacali (non tutte) ha espresso il proprio stupore ed il proprio sconcerto di fronte al fatto che a quanto pare nessuno della Direzione generale si sia chiesto come mai a tante telefonate non si desse risposta.

Abbiamo spiegato come molti telefoni nelle nostre agenzie, sempre più desertificate, suonassero a vuoto su scrivanie ed in box desolatamente vuoti, e come i pochi colleghi superstiti fossero perennemente occupati a dare risposte a clienti, presenti fisicamente o all’altro capo di un telefono, e che era difficile immaginare che, mentre le ore di straordinario si moltiplicano ed i colleghi spariscono dalle agenzie, qualcuno trovasse davvero il tempo di rispondere a quelle chiamate.

Solo in CARISPEZIA dall’inizio dell’anno sono usciti 8 colleghi verso il Fondo, altri 7 usciranno il 1° ottobre, ed un discreto numero, probabilmente  più di 5, andranno in pensione direttamente.

Altri 4 colleghi verranno trasferiti al Polo successioni, che opererà per l’intero Gruppo, in considerazione degli ottimi risultati ottenuto dal pilota,attualmente costituito da 4 colleghi e posizionato alla ex agenzia I.

I pochi assunti (quasi tutti a tempo determinato o con specifiche competenze di promozione) si sono dispersi come gocce d’acqua nel gran deserto delle filiali, sempre più spesso agenzie aprono solo per la consulenza, o non aprono nel pomeriggio, e qualche volte per tutto il giorno.

Altri colleghi vengono sistematicamente spostati dal loro posto di lavoro per consentire ad altre agenzie di offrire un minimo di servizio alla clientela.

A ottobre, dopo le ulteriori uscite, dovremo ridiscutere tutta la questione organici, prima che la struttura, e prima di essa molti colleghi sovraccarichi, collassino.

 

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SEMESTRALE: ASSUNZIONI & REVISIONE POLI

Due le priorità individuate dalle OO.SS. nell’incontro semestrale:

ASSUNZIONI E REVISIONE POLI

Intanto schizza il dato sullo straordinario: +43% rispetto al 2016

Venerdì 5 maggio scorso si è tenuto l’incontro semestrale e annuale richiesto dalle OO.SS. di Carispezia così come previsto dal CCNL (continua…)

Clicca QUI per leggere il comunicato unitario

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LA DESERTIFICAZIONE DELLE FILIALI

E’ ormai apertamente dichiarata la strategia del Gruppo Cariparma, celata finora a malapena dietro il roboante slogan “AMBIZIONE 2020”.

Cariparma ritiene superata la struttura territoriale delle filiali e punta invece a costituire degli “HUB”, strutture costituite da poli affari, gestori fuori sede, centri imprese, filiali virtuali telefoniche, dove il cliente normalmente non va fisicamente, e che si occupano di gestire la clientela “interessante” delle varie zone.

Il cliente non avrà più riferimenti sempre presenti nelle filiali, che in molti casi vengono chiuse, ma figure geograficamente lontane e difficilmente raggiungibili.

In questo senso vanno le Agenzie fai da te, che vedono sparire progressivamente prima i cassieri e poi gli addetti all’accoglienza, fino a giungere alle cosiddette “FILIALI COMMERCIALI”, prive di qualunque forma di cassa, anche tecnica e la trasformazione di molte filiali in semplici recapiti, dove a sparire sono i direttori e/o responsabili, i poli affari che portano via dalle filiali e raggruppano POCHI gestori affari in ampie aree, i gestori fuori sede che tagliano drasticamente la presenza in filiale di gestori famiglia e premium, in favore di operatori che vanno direttamente a domicilio del cliente, la banca telefonica e la filiale virtuale che raggiungono telefonicamente il cliente a casa.

Queste operazioni, oltre a creare un notevole disagio alla clientela, abituata soprattutto in banche come le nostre molto legate al territorio a trovare fisicamente i propri referenti nella filiale più vicina a loro, hanno in realtà il principale scopo di tagliare drasticamente il personale, e quindi i relativi costi, sfruttando al massimo l’operatività di ciascun collega.

QUESTO STA CREANDO CARICHI ENORMI DI LAVORO E STRESS PESANTISSIMI SUI MOLTISSIMI COLLEGHI COINVOLTI: STANNO SALTANDO I CARICHI MASSIMI DI PORTAFOGLIO E MOLTI LAVORATORI, CHE PRIMA AVEVANO UNA SEDE FISSA, OGGI DEVONO LETTERALMENTE INSEGUIRE SU TERRITORI ANCHE MOLTO AMPI I PROPRI CLIENTI.

SE COME SINDACATO PER QUANTO RIGUARDA ALLA CLIENTELA POSSIAMO SOLO PREOCCUPARCI DI PERDERNE IN QUANTITA’ TALI DA COMPROMETTERE MOLTI POSTI DI LAVORO INVECE, PER QUANTO RIGUARDA I COLLEGHI SOTTOPOSTI A CARICHI DI LAVORO INSOSTENIBILI, CON IMMEDIATE CONSEGUENZE ANCHE SUGLI ORARI DI LAVORO REALI, CHE ORMAI NON RISPETTANO SISTEMATICAMENTE I LIMITI CONTRATTUALI, NOI DICIAMO CHE DEVONO ESSERE FISSATI RIGIDAMENTE TETTI NON SUPERABILI DI PORTAFOGLI, DI AREA E DI CARICHI DI LAVORO PER CIASCUN COLLEGA.

Non è tanto l’organizzazione del lavoro, che pure non ci piace, che contestiamo, ma il taglio drastico degli addetti alle varie funzioni. SU QUESTO ABBIAMO MOLTISSIMO DA DIRE: CHIEDEREMO ALL’AZIENDA DI FISSARE LIMITI INSUPERABILI NON SOLO SUI TETTI DEI PORTAFOGLI MA ANCHE SUL NUMERO DI CLIENTI DA GESTIRE PER CHI COME GLI ADDETTI ALL’ACCOGLIENZA ED I DIRETTORI NON HA PORTAFOGLI PERSONALI.

QUESTO PROPORREMO ALLE ALTRE ORGANIZZAZIONI SINDACALI E, SE POSSIBILE UNITARIAMENTE , ALLE AZIENDE DEL GRUPPO.

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POLI AFFARI… COSÌ NON VA !!!

Sebbene sin da subito i dubbi e le perplessità fossero forti, volutamente abbiamo evitato di esprimere pubblicamente giudizi o di bollare come fallimentare un progetto appena partito.
A tre mesi dalla partenza dei Poli Affari in Carispezia (qualcosa di più per quello di Genova e Spezia Est) ci sentiamo però in dovere di denunciare una situazione davvero pesante se non insostenibile per i colleghi che vi lavorano: le preoccupazioni della vigilia purtroppo si sono puntualmente concretizzate (continua…)

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ORGANICI: I CONTI NON TORNANO

Continua in modo sistematico lo svuotamento della prima linea della Rete, ma i conti non tornano in modo allarmante.

Ai tagli agli organici ottenuti con la costituzione delle nuove agenzie fai da te, soprattutto dove coincidono con fusioni tra filiali, come ad Aulla o tra l’agenzia H e T, si aggiungono quelli legati alla costituzione dei Poli affari, che rimangono comunque oggetti misteriosi e piuttosto complicati, valutabili in una dozzina di colleghi gestori affari per ora non collocati definitivamente ed  infine anche i 15 che l’Azienda dichiara di poter recuperare con le tre chiusure e la dozzina di riduzione a recapiti.

Il conto dei tagli totali si avvicina così ad una quarantina di posti in organico in meno.

A fronte di questi tagli abbiamo le 15 uscite, tra aprile ed ottobre, verso il Fondo esuberi e forse una mezza dozzina di pensionamenti anticipati, ma le circa 5 assunzioni previste dall’accordo sul fondo riducono la sforbiciata totale a non più di 15 risorse in meno.

DOMANDA LOGICA ED INDISCRETA: DOVE COLLOCHERANNO I CIRCA 25 COLLEGHI CHE “AVANZANO”?

Dall’Azienda non arriva alcuna risposta, soprattutto non  arriva notizia di rafforzamenti di organici di filiali o di Gruppi di manovra, che pure sarebbero indispensabili.

Nei prossimi giorni proporremo di attivare la procedura per richiedere l’incontro semestrale sugli organici previsto dal CCNL, ma non siamo affatto certi di poter ottenere risposte esaustive in quella sede.

L’impressione che abbiamo è che nella  migliore delle  ipotesi l’Azienda abbia qualche progetto che non vuole per ora comunicare, e nella peggiore che in realtà si navighi a vista.

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